A volte possono apparire essere strani, spesso sono indispensabili e, sempre più, strizzano l’occhio anche all’estetica: parliamo degli utensili da cucina divenuti iconici, che uniscono funzionalità e stile e si meritano l’appellativo di “oggetti cucina design”.
Sono prodotti e nomi che conoscono quasi tutti, che raccontano delle storie e segnano le epoche, conquistando generazioni di casalinghe e chef: scopriamo insieme i più famosi, tra spremiagrumi particolari (e forse non proprio comodissimi), pentole e caffettiere senza tempo, bollitori speciali e bicchieri che catturano gli sguardi e non temono il passaggio delle mode.
Le pentole Le Creuset
Commercializzate ormai da un secolo, per la precisione dal 1925, le pentole Le Creuset sono state inventate in Francia da due belgi – Armand Desaegher e Octave Aubecq – e nel tempo sono diventate le pentole più famose al mondo. Tutti ormai conoscono e amano la linea in ghisa smaltata e colorata, che si rivela un ottimo conduttore di calore, permettendo preparazioni dai risultati eccellenti.
Oltre all’impatto visivo – basti pensare alla pentola Le Creuset rossa, la più iconica tra tutte – l’altra caratteristica vincente è l’attenzione allo spessore del materiale: pentole e coperchi sono infatti identici, elemento che dovrebbe garantire una cottura uniforme ed equilibrata di ogni pietanza contenuta.
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La moka Bialetti
Impossibile parlare di icone in cucina e di oggetti da design senza citare l’invenzione di Alfonso Bialetti, dal design ispirata all’Art Decò: era il 1933 quando la Moka Express debutta sul mercato e rivoluziona il consumo del caffè, rendendo la preparazione dell’espresso un rito quotidiano.
Nonostante la crisi che ha colpito l’azienda negli ultimi anni, Bialetti è ancora sinonimo di caffè a casa per milioni di italiani e non solo, che conoscono tutti i segreti per ottenere una tazzina ottima (e anche i sistemi per pulire la moka in maniera perfetta!)
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Oggetti design, i più iconici per cucinare
L’elenco degli utensili e accessori da cucina più famosi e da design non può non citare due esempi precisi di attenzione all’estetica e alla funzionalità. Festeggia quest’anno i 60 compleanni il Barbecue Weber Brothers Metal Works disegnato da George Stephen, di sicuro il più amato dai tanti appassionati di BBQ per le sue forme arrotondate e immediatamente riconoscibili.
Di due anni più giovane – essendo stato lanciato nel 1952 – è il Toaster Dualit, il primo tostapane a 6 fette con timer, progettato dall’imprenditore tedesco Max Gort-Barten e rimasto praticamente immutato da allora (almeno nell’aspetto esteriore).
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Anche i bicchieri possono essere belli
In genere i bicchieri sono un elemento che si sceglie con una particolare cura ai dettagli e alle forme estetiche, anche più di altri accessori da cucina: ma ci sono due tipologie speciali che si contraddistinguono dalle altre, coniugando bellezza e funzionalità, rivelandosi perfetti per sorseggiare un liquore, magari in compagnia.
I bicchieri CiBi sono dei veri e propri oggetti cult anche perché compaiono nel mitico film Blade Runner, impugnati dal protagonista Harrison Ford: ideati da Cini Boeri e soffiati a bocca da Arnolfo Di Cambio, si caratterizzano per la strozzatura a X del bicchiere, che conferisce movimento alle linee e migliora la presa, rendendola facile e salda.
Arnolfo di Cambio ritorna anche in un’altra serie iconica di bicchieri, Smoke di Joe Colombo, che ha rivoluzionato la base aggiungendo una sorta di piede che facilita la presa. Pensato espressamente per permettere di reggere il bicchiere nei cocktail party tenendo le dita libere per fumare una sigaretta o mantenere piatti o posate, in realtà i bicchieri Smoke sono adatti anche a chi ha difficoltà nell’articolare le dita o sono portatori di una protesi.
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Si deve invece all’estro di Rikke Hagen, designer norvegese, lo sviluppo dei Cognac Glass (poi usati anche per vini da meditazione e altri liquori), coppia di bicchieri davvero unica per forma e concept: sono creati per esaltare il liquido che contengono, rispettando al massimo il suo aroma, la temperatura e il volume. Il tratto distintivo è il perno sulla base del bicchiere, che lo fa inclinare e smuove il liquore, che quindi non si posa sul fondo e sprigiona le sue caratteristiche al massimo dell’intensità.
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Oggetti comuni, ma di grande pregio estetico
Il design consente di rendere meno quotidiani gli oggetti di uso comune, che attraverso una cifra stilistica particolare cessano di essere semplici accessori e diventano elementi di arredo, belli da presentare in tavola o anche solo da tenere in esposizione.
Risponde perfettamente a questa descrizione il centrotavola di Gio Ponti per Sambonet, formato da due semisfere separate che possono accogliere frutta fresca oppure, quando unite, ricordare un prezioso scrigno. E in effetti, guardando la valutazione della versione in oro 24 carati (circa 1.500 euro) non siamo lontani dalla realtà, anche se il modello in inox resta forse quello più impeccabile e peculiare.
La stessa accoppiata Gio Ponti e Sambonet ha dato vita a una famosa serie di posate dall’insolita forma asimmetrica, che riescono a essere contemporanee anche a distanza di 60 anni dal debutto commerciale.
Più moderno (è del 1994) è il cavatappi “Anna G.” di Alessandro Mendini, che ha reinterpretato il classico utensile scolpendoci la figura di donna ironica e sorridente. Un successo immediato per la critica (che ha apprezzato la ricercatezza, la ritualità e l’ironia di Mendini) e per il pubblico, conquistato dalle forme curiose di questo oggetto da design e da un cavatappi che agita le braccia e sembra quasi danzare.
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Gli oggetti da design in cucina di Alessi
Chiudiamo con un focus tutto speciale su un’azienda che da sempre punta sul binomio tra funzionalità ed estetica, ovvero la Alessi (fondata nel 1921). Tra i must have citiamo il Bollitore Alessi 9093 creato da Michael Graves (con l’uccellino in punta che emette un fischio quando l’acqua bolle), il servizio per condimenti 5070 firmato da Ettore Sottsass, e poi la caffettiera Cupola 9095 griffata Aldo Rossi e la caffettiera 9090 ideata da Richard Sapper, che è stata in assoluto la prima caffettiera Alessi, premiata con il Compasso d’oro nel 1979 ed entrato nella “Permanent Design Collection” del MoMa di New York.
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Ma c’è un oggetto che più di ogni altro è diventato iconico e di culto, lo spremiagrumi Juicy Salif Alessi, commercializzato dal 1990 e quindi fresco trentenne. Ideato dall’estro del francese Philippe Starck, questo utensile in realtà non ricorda quasi in nulla i classici spremiagrumi: ha la forma di un grosso ragno, con un corpo centrale che stilizza una goccia rovesciata (e si chiude con la parte appuntita che serve a estrarre il succo) e tre grandi gambe (o zampe) che ne assicurano la stabilità.
Realizzato in un unico pezzo di alluminio lavorato con la tecnica della pressofusione, l’oggetto è stato poi lucidato a specchio per raggiungere la tipica lucentezza e brillantezza. Per la sua unicità e genialità, Juicy Salif è diventato un’icona dell’industrial design e ha avuto l’onore di essere esposto al Museum of Modern Art di New York.
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