Ore 9 del 7 settembre 2018: è questo il momento preciso in cui sono stati ufficialmente aperti al pubblico i battenti di Starbucks a Milano, con l’inaugurazione al pubblico del mega locale di Piazza Cordusio, a pochi metri dal Duomo, che ha accolto i primi clienti che si erano messi in coda sin dalle ore precedenti.
Lo show inaugurale per Starbucks a Milano
Un vero successo per il brand americano, anticipato dalla festa inaugurale della sera del 6 settembre, che ha visto migliaia di persone scendere in piazza per scoprire il look definitivo dato all’ex palazzo delle Poste al termine dei 15 mesi di lavoro del cantiere (e 20 milioni di euro di investimento) che sono serviti per completare l’opera. Per l’occasione, la catena di caffetterie più famosa del mondo ha organizzato uno show a tutto tondo, portando sul palco allestito in piazza Cordusio anche i ballerini della Scala e proiettando sui maxi-schermi allestiti nell’area un film sulla storia di Starbucks, che ha fatto da “aperitivo” al momento più atteso: 1200 fortunati ospiti, forti di un invito ricevuto nei giorni precedenti, hanno infatti visitato in anteprima l’enorme open space a piano terra del locale, prima di tutti gli altri clienti.
Come appare la Roastery Starbucks a Milano
Lo avevamo anticipato anche nel nostro articolo: per la sua prima apertura ufficiale in Italia, la compagnia della Sirena di Seattle ha “rinunciato” a puntare sulla classica caffetteria dagli ambienti rilassati e leggeri per mirare molto più in alto, offrendo ai clienti un’esperienza sensoriale e narrativa del caffè. Una scelta che significa innanzitutto ambire a una clientela più “matura” (il target non sono i giovani e i ragazzi, per i quali la società americana sta pensando ad altri punti vendita) e che si rivela anche nelle scelte estetiche effettuate per allestire il locale, che è il punto Starbucks più grande d’Europa. Per entrare nel “cuore” del punto vendita, all’interno del palazzo d’epoca al numero 3 di Piazza Cordusio, bisogna innanzitutto attraversare una terrazza esterna arredata con gazebo e piante verdi, impreziosita dalla grande scultura in marmo di Toscana che raffigura una sirena, simbolo di Starbucks, realizzata dallo scultore Giovanni Balderi, e su una delle pareti del grande open space campeggia l’omaggio a Milano, definita «città che ispira i sogni».
Gli interni di Starbucks Milano
Italiani anche i materiali per l’allestimento interno: per il pavimento è stata scelta una bella palladiana di marmo, mentre il lungo bancone è stato realizzato da un unico blocco di marmo Calacatta Macchi Vecchi di 30 tonnellate; ispirato al nostro stile nazionale anche il forno a legna di porfido giallo a taglio grezzo, così come è made in Italy la grande macchina tostatrice in oro e verde (per la precisione è costruita a Cinisello Balsamo). Questa macchina è una delle attrazioni della Roastery, in funzione 24 ore su 24 e pienamente visibile a tutti i clienti, in grado di spostare caffè Arabica di altissima qualità nei silos dei vari bar grazie a tubi in rame posti sul soffitto. Accanto a essa c’è una botte in bronzo alta quasi sette metri, e tutto intorno sono attrezzati tavoli e sedute per scoprire il menu di Starbucks, mentre negli altri corner troviamo l’angolo per piccola pasticceria e panificati sfornati dal maestro artigiano italiano Princi, lo scooping bar (vale a dire la rivendita di chicchi di caffè appena tostato da portare a casa) e gli espositori con il merchandising di design, dove acquistare tazze griffate e non solo. Al piano superiore c’è invece un salottino panoramico, il bar “Arriviamo”, che offre un’altra serie di creazioni tutte speciali, perfette per l’aperitivo o per il dopo cena.
Il menu di Starbucks a Milano
Il primo Starbucks italiano è ovviamente un trionfo di caffè e affini: i clienti (verrebbe da dire visitatori) possono gustare 115 bevande a base di caffè, tra cui spiccano quelli ricavati da miscele esclusive, come quelle create dall’azienda agricola etiope Bitta (che contiene aromi di gelsomino, zenzero e arancia) o quella proveniente dalla brasiliana Ouro de Minas (con sfumature di nocciola, cioccolato e caramello) e quella che regala note di uvetta sultanina. Non mancano poi altre specialità, come i Siphon e i Cold Brew, né le proposte alimentari: se pan,e pizzette e tiramisù di Princi sono sicuramente il pezzo forte di Starbucks a Milano, invitanti e interessanti sono anche il gelato e il sorbetto all’azoto liquido, creato grazie alla collaborazione con il gelataio Alberto Marchetti. In Arriviamo invece sono serviti i classici Spritz e Negroni, ma soprattutto il menu del bar prevede una selezione di vini di piccoli produttori e quasi cento cocktail speciali, ispirati e declinati anche a Milano, come il Brera (una reinterpretazione del Manhattan in versione analcolica, con cold brew e bitter più una ciliegina luxardo).
Le polemiche sui prezzi di Starbucks a Milano
In questo quadro “idilliaco” non potevano ovviamente mancare polemiche: ad aprire il fronte delle critiche è stata l’Unione Nazionale Consumatori, che ha puntato il dito contro i prezzi di Starbucks: il caffè costa a 1,80 euro se espresso, 3,50 euro all’americana, il cappuccino costa 4,50 euro e ancora più care sono le miscele più sofisticate. Ad esempio, una degustazione di Starbucks reserve preparati con due metodi di estrazione diversi arriva addirittura a 14 euro, mentre i cocktail hanno prezzi compresi tra i 12 e i 16 euro e un bicchiere di vino tra gli 8 e i 18 euro.
Credits foto: www.starbucksreserve.com