Per noi italiani immaginare un Natale senza di loro non è affatto facile, eppure puntualmente ogni anno andiamo quasi in panico quando dobbiamo fare la famigerata scelta: panettone o pandoro?
Entrambe le preparazioni sono un simbolo di eccellenza e, nonostante la solita crisi, difficilmente c’è chi rinuncia a questa grande tradizione gastronomica.
La denominazione tradizionale
Non tutti i panettoni e pandori sono uguali però.
Grazie all’impegno dell’Aidepi (l’associazione delle industrie del dolce e della pasta) è dal 2006 che i panettoni ed i pandori sono ormai a norma di legge.
Ci spieghiamo meglio!
Per evitare che potessero essere vendute delle produzioni fatte con ingredienti per nulla adatti ed in maniera rapida, quest’associazione ha ben pensato di proteggere la denominazione tradizionale di entrambi i dolci. Tutto questo si è ottenuto con l’uscita del decreto ministeriale, appunto nel 2006.
Come nascono
Seppur si tratti di dolci molti diversi, entrambi sono nati intorno al ‘200.
Il Panettone
Il panettone è nato a Milano nel ‘200. Per diventare famoso pare che ci abbia impiegato però altri 200 anni, quando Messer Ugo di Antellani (chiamato Ughetto) si fece assumere come garzone da un fornaio. L’intento era quello di avvicinarsi alla figlia del proprietario, di cui era profondamente innamorato, e di conquistarla con la preparazione di un suo dolce.
In realtà questa non è l’unica storia legata alla nascita del panettone, che pare debba il suo nome ad un certo Toni. A quanto pare, durante l’importante pranzo di Natale alla corte di Ludovico il Moro, finì per bruciarsi il dolce e lo sguattero Toni suggerì la preparazione di un impasto fatto con ciò che era disponibile in dispensa. Fu così che nacque il “pan del Toni”, oggi conosciuto come panettone, confezionato e venduto in tutto il mondo solo a partire dalla metà del ‘900 grazie ad Angelo Motta.
Il Pandoro
La data è sempre quella, anche il pandoro nacque nel ‘200 ma a Verona. Si narra infatti che nella Repubblica Veneziana, nel periodo del Rinascimento, i dolci fossero serviti principalmente con strati di oro zecchino. Tra questi c’era anche il “pan de oro”, con la sua particolare forma conica, che oggi chiamiamo pandoro. La ricetta definitiva di questo dolce però fu depositata all’ufficio brevetti soltanto nel 1884, da Domenico Melegatti.
Quale scegliere
Tra l’impasto del panettone e del pandoro l’unica scelta da seguire è quella del proprio gusto.
Tutti e due i dolci hanno infatti una lavorazione lunga ed elaborata (ma soprattutto molto antica) che li rende unici per grandezza e tempi di conservazione.
Oltre a quelli più classici, negli ultimi anni, si vedono in giro sempre più varianti. Il panettone forse resta quello maggiormente fedele alla sua ricetta classica con la farcitura di uvetta e canditi e l’alternativa di poter scegliere anche la versione priva di uvetta. Il pandoro invece pare che abbia maggiori farciture, da quello alla nocciola, al pistacchio o al cioccolato, senza far mancare inoltre quello senza glutine.
I più venduti restano comunque quelli classici, sia nel caso del panettone che del pandoro, ma quale scegliere tra i due?
Secondo alcuni dati sembrerebbe che le persone facciano ogni mese questo tipo di ricerca su Google:
“Panettone”, con circa 18.800 ricerche al mese e 90.500 nel mese di dicembre.
“Pandoro”, con circa 8.100 ricerche al mese e 49.500 nel mese si dicembre.
Aldilà dei numeri, scegliete in base ai vostri gusti ma non dimenticatevi di accontentare anche quelli degli ospiti 😉