C’è anche Franco Pepe tra i nuovi Cavalieri al Merito insigniti dal Presidente della Repubblica e annunciati nel corso delle cerimonie per la celebrazione del 2 giugno: il celebre pizzaiolo di Caiazzo ha ottenuto il riconoscimento non solo e non tanto per gli innegabili meriti professionali, ma per le iniziative solidali messe in campo durante il lockdown da Coronavirus. Scopriamo qualche dettaglio in più!
Franco Pepe, nuovo Cavaliere al Merito
Costretto a chiudere la sua pizzeria culto di Caiazzo “Pepe in Grani”, più volte citata tra le migliori pizzerie al mondo, a causa delle misure di restringimento e limitazioni delle attività pubbliche per contrastare la diffusione del Coronavirus, Franco Pepe non ha però fermato il suo lavoro e ha deciso di rimboccarsi le maniche per sostenere chi stava vivendo un periodo di difficoltà ancora maggiore.
Come raccontavamo già in un altro approfondimento, il super pizzaiolo ha continuato a preparare pizze e biscotti per gli anziani delle RSA e per le persone povere in difficoltà a causa dell’emergenza, attivando anche una raccolta fondi per sostenere l’impegno dell’Ospedale Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta.
Il commento del pizzaiolo
“Sono sorpreso e lusingato, ho appreso la cosa all’ultimo secondo”, commenta Franco Pepe, che si dice orgoglioso per il riconoscimento ricevuto dal Presidente Mattarella. “In fondo ho fatto solo ciò che da sempre mi riempie la vita, non ho mai smesso di dedicarmi agli altri, e nel sostenere l’ospedale di Caserta ho ricevuto l’appoggio di tante realtà del territorio”, aggiunge con modestia.
Tenere viva la speranza
Oltre all’aspetto pratico e solidale, il gesto di Franco Pepe ha assunto anche un significato simbolico: mantenendo acceso il suo forno, il pizzaiolo ha dato infatti un segnale di speranza a tutto il territorio e a tutto il settore della ristorazione, colpito in maniera pesante dal lockdown e alle prese ora con una difficile ripartenza.
E proprio il 2 giugno la pizzeria Pepe in Grani ha riaperto le sue porte e riabbracciato virtualmente i primi clienti, rispettando le stringenti misure di sicurezza previste per i locali pubblici (che in Campania sembrano essere ancora più rigorose).
La riapertura di Pepe in Grani
Come dichiarato a Il Gambero Rosso, gli spazi del locale sono stati completamente ripensati per accogliere i clienti in tutti sicurezza, e solo nel primo giorno di lavoro “siamo riusciti a servire 500 pizze tra pranzo e cena”, nonostante una capienza ridotta del 50 per cento e un totale di circa 80 coperti. Il risultato “ha superato le aspettative”, ammette Pepe, che ora deve affrontare la nuova routine, in cui la “difficoltà maggiore sarà proprio organizzare e gestire le prenotazioni, perché le richieste non mancano”, provenienti anche fuori dai confini della regione Campania.
Il supporto dei clienti non è mai mancato, rivendica con orgoglio il pizzaiolo, che racconta come “per tutti i mesi passati anche gli stranieri hanno continuato a manifestarci il loro supporto” e che “mi scrivono persone da tutto il mondo per farci sapere che non vedono l’ora di tornare”. Segnali e apprezzamenti che danno fiducia sul futuro e lasciano guardare con ottimismo alle prossime sfide, anche perché “proprio grazie alla fortunata ripresa dell’attività, sono già riuscito a togliere dalla cassa integrazione il 90 per cento dei miei 43 ragazzi”.
Cosa cambia da Pepe in Grani dopo il lockdown
L’articolo sintetizza anche quali sono le novità che attendono gli ospiti della pizzeria di Caiazzo in questa fase post-pandemia: non cambia il menu – “se non per l’inserimento di nuove pizze stagionali, visto che si avvicina l’estate” – ma è il locale a essere trasformato, così come il servizio è inevitabilmente diverso e riorganizzato, pur rimanendo premuroso ed efficace.
“Al tavolo forniamo al cliente un foglio che riporta una sorta di patto di alleanza: noi ci impegniamo a rispettare tutte le regole, lo stesso deve fare l’ospite, per esempio riponendo le sue posate nel sacchetto monouso a fine pasto”. Inoltre, diventa accessibile per la prima volta anche il giardino, che ora accoglie i clienti nel nuovo spazio speciale dedicato alla memoria del musicista Ezio Bosso, scomparso nelle scorse settimane, con tre tavoli immersi nel verde “che ho ribattezzato tavoli del silenzio, perché i silenzi hanno un suono, ed è bello accompagnare il gusto con il silenzio, con sottofondo musicale del maestro Bosso”. Per vivere questa esperienza bisogna prenotare online o tramite app.
La prenotazione è obbligatoria anche per la sala principale, ma Pepe in Grani continuerà a proporre anche una pizza da asporto, servita in cartone o in cartoccio ripiegata, e a garantire un servizio stile drive-through dal parcheggio libero di largo Fossi.
Secondo riconoscimento per Franco Pepe
“Voglio un futuro basato sul mio senso di responsabilità, che mi darà continuità e identità”, chiosa Franco Pepe, che proprio su questi due concetti ha costruito la sua fama, rivitalizzando anche il territorio circostante del comune casertano.
E proprio per questo, solo un anno fa Pepe era stato insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana per la capacità di rivitalizzare l’economia nel suo territorio, titolo che ora ha bissato.
I nuovi Cavalieri al merito per l’emergenza coronavirus
Insieme a Franco Pepe, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha attribuito la prestigiosa onorificenza ad altre 56 persone, capaci di distinguersi in maniera esemplare nel corso dell’emergenza da Covid-19 che ha colpito l’Italia e il mondo intero.
Come spiegato nella nota stampa del Quirinale, si tratta di “un primo gruppo di cittadini, di diversi ruoli, professioni e provenienza geografica, che si sono particolarmente distinti nel servizio alla comunità durante l’emergenza del coronavirus”, che rappresentano in maniera simbolica “l’impegno corale di tanti nostri concittadini nel nome della solidarietà e dei valori costituzionali”.
Oltre al pizzaiolo di Caiazzo, nella lista di nuovi Cavalieri ci sono anche altri rappresentanti del mondo food, come ad esempio Rosa Maria Lucchetti, cassiera all’Ipercoop Mirafiore di Pesaro che ha donato tre tessere prepagate di 250 euro agli operatori del 118 locale (dedicando loro anche una toccante lettera) e Mahmoud Lufti Ghuniem, rider che ha acquistato di tasca propria e donato alla Croce Rossa di Torino uno stock di mille mascherine.