Le nostre azioni sono il nostro futuro: è questo l’impegnativo tema che guida la Giornata Mondiale dell’Alimentazione 2021, uno dei momenti più celebrati del calendario ONU perché capace di coinvolgere oltre 150 Paesi in interventi collettivi per promuovere consapevolezza e atti a livello mondiale per tutti coloro che soffrono la fame e per la necessità di garantire diete sane per tutti.
Che cos’è la Giornata mondiale dell’alimentazione
È dal 1979 che il 16 ottobre si celebra la giornata mondiale dell’alimentazione, una ricorrenza istituita per onorare la data di fondazione della FAO (l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura), che nacque appunto il 16 ottobre 1945 a Québec, in Canada, e che ha la sua sede istituzionale a Roma.
Esattamente da 40 anni, poi, e quindi dal 1981, ogni giornata mondiale dell’alimentazione è incentrata su un tema diverso, che evidenzia le aree necessarie per l’azione e offre un approccio comune verso cui orientare gli interventi. Di base, comunque, la manifestazione – che si compone di centinaia di eventi e attività divulgative che vedono impegnati governi, aziende, ONG, media e pubblico in generale – ha l’obiettivo di sensibilizzare sulle problematiche della povertà, della fame e della malnutrizione nel mondo, sulla sicurezza alimentare e per diffondere diete nutrienti per tutti.
Giornata mondiale dell’alimentazione 2021, il tema e gli appuntamenti
Come accennato, il tema scelto per quest’anno è “Le nostre azioni sono il nostro futuro. Produzione migliore, nutrizione migliore, ambiente migliore e vita migliore”: l’evento GMA 2021, quindi, si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di sostenere la trasformazione per ottenere sistemi agroalimentari più efficienti, inclusivi, resilienti e sostenibili. Solo in questo modo è possibile realizzare una produzione, una nutrizione, un ambiente e una vita migliori, non lasciando indietro nessuno, affinché tutti i settori garantiscano che i nostri sistemi agroalimentari producano sufficiente cibo nutriente, salubre e accessibile a tutti.
Il focus sui sistemi agroalimentari
Il sito della FAO offre molte informazioni utili per comprendere la portata di questo evento, che vuole soprattutto far comprendere alle persone di tutto il mondo che ogni azione, anche quella apparentemente più piccola, ha un “senso” e un “peso”.
Ogni volta che mangiamo, ad esempio, diventiamo un anello di un “sistema agroalimentare”, che è ciò da cui dipende la nostra vita: il cibo che scegliamo e il modo in cui viene prodotto, preparato, cotto e conservato ci rendono parte integrante e attiva del corretto funzionamento di un sistema agroalimentare, e dovremmo impegnarci tutti per renderlo sostenibile.
Un sistema agroalimentare è sostenibile, spiega la FAO, quando è disponibile una gran varietà di alimenti sufficienti, nutrienti e a prezzi accessibili a tutti, per cui nessuno soffre la fame o è esposto a qualsiasi tipo di malnutrizione.
Oltre a questo, i sistemi agroalimentari danno lavoro a un miliardo di persone in tutto il mondo, più di qualsiasi altro settore economico, e hanno ripercussioni anche sul nostro pianeta, sulle risorse naturali, l’ambiente e il clima.
I numeri dell’alimentazione nel mondo
Il punto più critico, però, è che gli attuali sistemi agroalimentari stanno causando profonde disuguaglianze e ingiustizie nella società globale, per cui c’è davvero bisogno di una sterzata verso un “futuro con sufficiente cibo nutriente e accessibile a tutti”.
I numeri sono impietosi:
- Oltre 3 miliardi di persone (circa il 40% della popolazione mondiale) non possono permettersi un’alimentazione sana e una persona su dieci è denutrita.
- Quasi 2 miliardi di persone al mondo sono sovrappeso o obese a causa di alimentazione scorretta e stile di vita sedentario. Entro il 2030 le spese sanitarie potrebbero superare i 1.300 miliardi di dollari l’anno.
- Sono necessari sistemi agroalimentari sostenibili, in grado di nutrire 10 miliardi di persone entro il 2050.
- I sistemi alimentari mondiali a tutt’oggi producono oltre il 33% delle emissioni di gas serra antropogeniche a livello globale.
- I piccoli agricoltori producono oltre il 33% del cibo del mondo, nonostante difficoltà come povertà e mancanza di accesso a finanziamenti, formazione e tecnologie.
- I prezzi dei generi alimentari continuano a salire.
- Rispetto agli uomini, a livello globale oltre il 20% delle donne di età compresa tra i 25 e i 34 anni vive in condizioni di estrema povertà e oltre il 18% delle donne indigene vive con meno di 1,90 dollari al giorno.
- Il 55% della popolazione mondiale risiede in città ed entro il 2050 si prevede un aumento al 68%.
- Il 10% della popolazione consuma alimenti non sicuri, cioè contaminati da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche.
La pandemia del COVID-19 ha messo in luce che il cambio di rotta è non solo necessario, ma urgente: a causa dei suoi effetti, è ancora più difficile per gli agricoltori – già alle prese con eventi climatici variabili ed estremi – vendere i loro raccolti, mentre l’aumento della povertà sta spingendo un numero sempre crescente di cittadini a ricorrere alle banche alimentari, e milioni di persone richiedono aiuti alimentari di emergenza.
Il problema dello spreco alimentare
Sullo sfondo, poi, c’è un altro tema che non possiamo dimenticare o trascurare, quello dello spreco alimentare.
Secondo la FAO, il 14% degli alimenti prodotti nel mondo va perso a causa di raccolto, gestione, stoccaggio e trasporto inadeguati e il 17% deperisce per mancato consumo, con responsabilità maggiori per le famiglie (dove si perde l’11% del totale), servizio di ristorazione (5%) e vendita al dettaglio (2%).
Perdere o sprecare il cibo non è solo un “peccato” per gli alimenti in sé, ma anche perché significa che tutte le risorse che sono state utilizzate per produrre quel cibo – inclusi acqua, terra, energia, lavoro e capitale – sono state utilizzate invano; inoltre, per smaltire le perdite e i rifiuti alimentari nelle discariche, servono ulteriori emissioni di gas serra, che contribuiscono negativamente al cambiamento climatico.
Ancora, lo spreco alimentare ha effetti negativi sulla sicurezza alimentare e sulla disponibilità di cibo, senza trascurare il fatto che concorrono ad aumentare il costo del cibo.
Insomma, per avere dei sistemi alimentari resilienti e sostenibili servono approcci integrati, capaci di ridurre le perdite e gli sprechi alimentari, e soprattutto azioni a livello globale e locale che mostrino la strada da seguire, come si propone di fare la Giornata mondiale dell’alimentazione 2021.