Fino a qualche decennio fa, spirito di patata era un’espressione che (almeno nella lingua italiana) denigrava un tipo di umorismo scarsamente efficace in riferimento al presunto valore inferiore dell’alcol ricavato appunto dai tuberi rispetto a quello prodotto con i cereali. Oggi, però, la scena è completamente capovolta: non solo sappiamo che le patate sono un ingrediente per la celeberrima vodka, ma c’è anche un nuovo prodotto che sta conquistando a livello mondiale i favori dei consumatori e, in particolare, di quelli attenti all’alimentazione green: il latte di patate.
Che cos’è il latte di patate
Il potato milk, ultimo ingresso nel sempre più ampio panorama delle bevande vegetali e nuova alternativa al latte vaccino anche per i vegani, è un prodotto inventato da una startup alimentare svedese di nome Veg of Lund e si caratterizza, stando alle informazioni fornite dai media internazionali e in particolare dal Guardian, per un minor impatto ambientale rispetto ad altre tipologie di drink e un sapore che potrebbe conquistare anche il grande pubblico. E’ proprio per questo motivo che si classifica come uno dei food trend del 2022.
A inventare il latte di patate è stata per la precisione Eva Tornberg, professoressa e ricercatrice presso l’Università di Lund in Svezia, che già dal 2017 ha trovato il modo per trasformare le comuni patate in un drink vegetale grazie all’uso di olio di colza: riscaldando questa mistura ha ricavato appunto un “latte” particolarmente cremoso e nutriente.
Nella formulazione attuale, commercializzata nel secondo semestre del 2021 con il nome DUG, la composizione definitiva del latte di patate vede anche la presenza di proteine di piselli, maltodestrine, fibra di cicoria e aromi naturali, nonché l’aggiunta di vitamine D, B12 e acido folico. Inoltre, il DUG è stato lanciato in tre varianti: originale, senza zucchero e maestro del caffè, con leggere differenze nella formulazione.
Il potato milk è a tutti gli effetti un’alternativa al latte vaccino e può essere utilizzato per cucinare, cuocere al forno e persino creare la schiuma perfetta per il cappuccino o il caffè.
Le caratteristiche del latte di patata
La curiosità maggiore riguarda ovviamente il sapore del latte di patate: secondo le descrizioni di chi l’ha provato (il prodotto è disponibile attualmente in Svezia, ma anche in alcuni supermercati del Regno Unito) si percepisce chiaramente il gusto della patata mentre il profumo ricorda il purè (almeno nelle varianti “Original” e “Coffee Master”, che ha consistenza più densa e setosa), mentre nella versione sugar-free predominano le note più salate e il gusto si avvicina a quello delle patate crude. Secondo i più critici, però, il gusto somiglia a quello di una bevanda a base di fagioli.
Meno soggettive sono ovviamente le valutazioni sui valori nutrizionali del latte di patate: guardando le etichette, il contenuto proteico è piuttosto basso, così come la quantità di carboidrati, mentre il contenuto di grassi è simile a quello del latte di sesamo con un apporto calorico inferiore rispetto a questa bevanda.
I vantaggi del potato milk
Fin qui non sembrano esserci particolari differenze con le bevande vegetali già in commercio, come quelle a base di avena, riso, soia o mandorle, ma il vero vantaggio del latte di patate è di natura ambientale: questo prodotto, infatti, ha un impatto notevolmente ridotto rispetto alle altre tipologie perché la coltivazione di patate è più sostenibile.
In particolare, il latte di patate DUG ha una carbon print bassa, stimata tra 0,27 t e 0,31 kg CO2e/kg; inoltre, secondo gli esperti la coltivazione patate richiede un’estensione territoriale dimezzata rispetto a quella necessaria per coltivare la stessa quantità di avena e addirittura 56 volte meno acqua di quella che serve per una pari coltivazione di mandorle; inoltre, a differenza della soia, non è “responsabile” di attività di deforestazione illegale né ricorrono agli Ogm per far fronte alle richieste di mercato.
Inoltre, il latte di patate Veg of Lund avrebbe anche altri benefici per i consumatori rispetto ad altre bevande a base vegetale: nello specifico, isola 14 allergeni alimentari comuni – che provocano ad esempio allergie alla soia, all’avena, alla frutta a guscio o quella al lattosio – ed è quindi adatto a una gamma più ampia di persone.
C’è da dire però una cosa: il potato milk DUG non è il primo esempio di latte di patate, perché già nel 2015 in Canada aveva debuttato una bevanda vegetale a base di patate, radice di manioca e proteine di piselli, inventata dal marchio Veggemo. Quell’esperimento non ha avuto fortuna, anche forse a causa di tempi non propizi per la diffusione sul mercato, e sette anni dopo il tentativo svedese potrebbe invece avere risultati migliori.