Minimo sforzo, massimo gusto: volendo estremizzare, possiamo dire che questa è la filosofia che sta dietro al “girl dinner“, un fenomeno che ha preso piede negli ultimi mesi, diventando una tendenza molto popolare sui social e, in particolare, su TikTok, dove ha raccolte oltre un miliardo di visualizzazioni. In sintesi, la “cena per ragazze” cerca di valorizzare al massimo le serate trascorse da sole, concedendosi una cena a base di frutta, noci, formaggi o altri “avanzi” mentre si guarda il proprio show preferito, senza complessità o fastidi, ma dietro si cela molto di più!
Che cos’è un Girl Dinner
Nella sua versione originaria, girl dinner è essenzialmente un insieme di cibi messi insieme più o meno alla rinfusa per costituire un pasto completo in maniera rapida e senza troppe preoccupazioni. In breve tempo, però, si è affermata come un’occasione in cui una donna, da sola a casa, decide di concedersi una cena composta da quello che ha a disposizione, senza dover considerare le preferenze alimentari o le esigenze nutrizionali degli altri componenti della famiglia.
Per questo motivo, una girl dinner può prevedere un sacchetto di popcorn, un bicchiere di vino, un po’ di pane, un po’ di formaggio, qualche cetriolino, dell’uva, un pezzo di cioccolato o qualsiasi altra cosa si trovi in frigo o in dispensa. L’importante è che sia un momento di relax e di piacere personale, senza lo stress di dover preparare un pasto elaborato.
Da dove nasce il fenomeno
La tendenza del “girl dinner” è stata lanciata da Olivia Maher, assistant showrunner di stanza a Los Angeles, che a maggio scorso ha pubblicato un video su TikTok in cui lodava la sua cena, un assemblaggio all’apparenza piuttosto scombinato di pane, formaggio, uva e cetriolini, definendola di ispirazione “contadina medievale”.
Il video è stato visualizzato più di un milione di volte e ha dato il via a un’ondata di contenuti simili e nel giro di tre mesi, l’hashtag #girldinner si è riempito di idee, spunti e “suggerimenti” per realizzare cene completamente a caso, che non richiedono alcun tipo di preparazione. E quindi tantissimi altri utenti social, per lo più giovani donne, hanno iniziato a condividere le loro versioni della Girl Dinner, spesso raccolte di piccoli snack che sembrano semplicemente “trovati” e tirati fuori da frigoriferi e dispense quando non c’è nessun altro in giro, al massimo apparecchiati e impiattati in maniera esteticamente ricercata e pittoresca.
Queste cene, che nella maggior parte dei casi assomigliano a un normalissimo aperitivo, sembrano allinearsi perfettamente all’ormai antichissimo trend del Goblin Mode, che “sfida” l’attitudine (e la necessità) a presentarsi sempre nella miglior versione possibile, almeno sui social.
Ricette perfette per una Girl Dinner
Il fenomeno Girl Dinner, nato su TikTok e ora diffuso su vari canali social e media mainstream, ha attraversato un intero ciclo evolutivo.
Inizialmente, il concetto si basava sull’accumulo di piccole porzioni, rimasugli vari trovati in frigo e in dispensa che, disposti ad arte in un bel piatto, costituivano una cena; ma man mano che è diventata virale, la “girl dinner” ha assunto la connotazione della “liberazione” totale, diventando una cena fatta per se stesse con il minimo sforzo possibile, senza necessariamente pensare al “risultato” (in termini di rispetto di calorie o nutrienti).
Per questo, oggi “girl dinner” si traduce in un’infinità di abbinamenti e composizioni. L’esempio tipico resta quello originario – salumi a fette, formaggi tagliati a dadini, qualche oliva e qualche pomodorino, un po’ di frutta (sia fresca che secca), accompagnati da pane, bagel, crackers o crostini – ma tra gli ingredienti più gettonati non mancano sottoaceti, salse e salsine, fagioli e altri legumi in scatola.
Una caratteristica interessante della “girl dinner” è senz’altro la mescolanza completamente anarchica di dolce, salato, frutta, verdura, affettati, formaggi, tutto nello stesso piatto: l’anguria vicino ai broccoli, un po’ di Oreo appoggiati sopra a qualche fetta di salame e una bella bevanda energetica per dare la carica.
Le ricette perfette per una “girl dinner” sono quelle che richiedono il minimo sforzo e il massimo gusto, come ad esempio avanzi di pasti precedenti (soprattutto polpette, piccole porzioni di sformato, involtini, pasta fredda), e a questo pigro trend si addicono pure preparazioni già pronte, solo da cuocere velocemente in padella: olive ascolane, anelli di cipolla, nuggets di pollo, a patto che le operazioni di preparazione e cottura richiedano pochissimo tempo.
Inoltre, il fenomeno Girl Dinner ha anche portato alla nascita di varianti come Boy Lunch, un pasto più proteico, e Mommy Dinner, spesso costituita da avanzi dei pasti dei bambini.
La filosofia della girl dinner: le parole Olivia Maher, inventrice della moda
Guardando dietro alle semplici apparenze, la “girl dinner” è un fenomeno che celebra la libertà di gustare quello che si vuole, quando si vuole, senza dover rispettare le convenzioni o le aspettative degli altri. È un momento di puro piacere personale, un rituale di auto-cura che si esprime attraverso il cibo e, come dimostra il suo successo virale, è una tendenza che risponde a un bisogno profondo di molte donne.
Ne è convinta anche Olivia Maher, la creatrice di questa tendenza, secondo cui è importante ritagliarsi queste occasioni in cui una persona, da sola a casa, decide di concedersi una cena composta da quello che ha a disposizione, senza dover considerare le preferenze alimentari o le esigenze nutrizionali degli altri.
Per questo, le caratteristiche immancabili di una “cena per ragazze” sono facilità e indulgenza, all’insegna della scarsa voglia di dedicare ulteriore tempo – dopo una giornata lavorativa di 8-10 ore, per seguire una ricetta in 25 passaggi che richiede 20 ingredienti. Secondo Emily Contois, professoressa di studi sui media all’Università di Tulsa, il “Girl Lunch” è un’opportunità per le donne di liberarsi dalle aspettative della società e godere di un tipo di alimentazione autoindulgente.
Tuttavia, il fenomeno non è stato esente da critiche negative. Alcuni temono che le Girl Dinners non siano abbastanza salutari o che siano un’etichetta carina per un’alimentazione disordinata, mentre altri criticano la cooptazione aziendale del fenomeno, come quando Popeye’s ha introdotto il suo “Girl Dinner Menu” che in effetti consisteva solo di contorni.
Queste osservazioni sono legittime, ma in realtà questi rischi si aggirano con il buonsenso: i nutrizionisti ad esempio non condannano la “girl dinner” una tantum, anzi sottolineano l’effetto gioioso e rilassante di questa scelta, che può diventare un modo per coccolarsi di tanto in tanto. L’importante è assicurarsi che il piatto sia ricco al punto giusto e che contenga le necessarie quantità sia di macronutrienti (ovvero proteine, grassi e carboidrati) e micronutrienti (vitamine e sali minerali).