Addio menu complicati, scelte difficili tra decine di piatti e pagine e pagine di portate tra cui scegliere: l’ultima tendenza internazionale si chiama one dish restaurant, ovvero ristorante con piatto unico, specializzato in una sola preparazione, ed è arrivata anche in Italia con la versione one dish pasta!
Che cos’è un one dish restaurant
La filosofia alla base di questo trend sembra essere la “specializzazione vince su tutto”: gli one dish restaurant sono locali in cui le cucine si dedicano (quasi) esclusivamente alla preparazione di un solo piatto, abbandonando i menu e le carte complesse e lunghe per privilegiare la specializzazione su una sola ricetta, a cui al massimo si accompagnano vino, altre bevande e un dessert.
Le origini degli one dish restaurants
Secondo alcune fonti online, questa tendenza al mono-piatto avrebbe fatto la sua comparsa a New York; in particolare, già nel 2010 il New York Times raccontava che molti nuovi ristoranti di Manhattan si concentravano solo su un tipo di alimento, un piatto o un ingrediente specifico: “macaroni cheese, patatine fritte, rice pudding“, scriveva il giornale, “se puoi pensare a un comfort food a New York troverai il ristorante che lo prepara”.
Altri osservatori pensano che le origini del trend siano giapponesi, perché ad esempio a Tokyo da molto tempo i ristoranti si sono specializzati nel servire nient’altro che sushi, tempura o dumplings, ma anche in Gran Bretagna ci sono locali secolari che offrono solo “pie and mash“. E cosa dire delle pizzerie tradizionali napoletane o delle piadinerie romagnole?
La filosofia dei ristoranti specializzati in un solo piatto
Insomma, più che la novità assoluta in sé, quello che incuriosisce degli one dish restaurant è la creatività nel preparare il piatto attorno a cui ruota (e che regge) tutta l’attività. Il successo di questa iniziativa dipende infatti dalle abilità degli chef delle cucine e bisogna comprendere bene i vantaggi e le insidie dei menu ridotti.
I vantaggi e le insidie di questi locali
Da un lato, proporre meno piatti e meno scelta significa ridurre gli sprechi e i costi di gestione, anche in fase di acquisto delle materie prime, e ciò potrebbe rendere i ristoranti più sostenibili e più redditizi. Inoltre, si supera il problema di servire un ampio menu di piatti e gestire tante comande differenti nei momenti di caos, che affligge moltissime brigate.
D’altra parte, anche i rischi sono tanti e il principale è quasi scontato: quando viene proposto solo un piatto, bisogna raggiungere l’eccellenza perché non ci sono altri momenti per recuperare. Come a dire, se non vuoi essere un “tuttofare”, devi diventare davvero “padrone” di quella preparazione, provando a proporla in tante varianti per conquistare tutti i palati!
Gli chef stellati difendono la specializzazione su un solo piatto
Un endorsement di rilievo per questa tipologia di ristorazione è arrivata da un vero e proprio Masterchef: nel 2015 lo chef stellato Giorgio Locatelli (poi divenuto anche star televisiva del cooking show di Sky) si era espresso in difesa gli one dish restaurant in un’intervista a The Drink Business. Al giornalista che gli chiedeva se il boom di questi locali fosse una cosa positiva o se invece avesse aspetti negativi per la ristorazione, Locatelli rispondeva in modo molto diretto:
“Padroneggiare un solo piatto è una cosa bellissima! Escoffier sarà ricordato per sempre per la sua pesca Melba. Ho un’enorme ammirazione per i giovani chef che stanno creando le proprie iniziative, sono guidati da pura forza di volontà. È fantastico che sempre più giovani oggi vogliano diventare chef e non credo che i single dish restaurant porteranno a una generazione di chef poco qualificati”.
Gli one dish restaurant in Italia: il fenomeno è la pasta!
Di ristoranti a una portata si sta parlando molto questi mesi in Italia, soprattutto per merito di due giovani imprenditori che hanno avviato una startup che ha conquistato Milano e punta già ad altre città italiane e straniere. L’iniziativa si chiama “Miscusi” e nasce dall’idea di Alberto Cartasegna e Filippo Mottolese, che nel 2017 hanno aperto il primo locale in zona Piazza Cinque Giornate, a Milano: due anni dopo i ristoranti sono 7 e presto apriranno a Torino e Bergamo, grazie anche a un round di finanziamenti da 5 milioni di euro. L’obiettivo ambizioso è di portare gli one dish restaurant Miscusi – che in realtà sono one dish pasta restaurant – anche in altri Paesi, con un debutto all’estero previsto entro il 2020.
Non solo pasta restaurant: gli altri esempi in Italia
Miscusi è un’esperienza già sulla cresta dell’onda, ma in giro per l’Italia sono nati in questi tanti altri ristoranti mono-piatto: escludendo pizzerie, focaccerie, fast food e affini, citiamo ad esempio Lasagnam (due punti vendita a Roma e consegne a domicilio), che è specializzato in varie declinazioni di lasagna, e poi ancora altre esperienze come Pasta Imperiale, Lasagna, Pasta & Love, tutte vocate alla pasta come piatto unico.
Tra i casi più curiosi di one dish restaurant o one dish bar possiamo citare i posti in cui mangiare solo polpette, declinate in tante preparazioni particolari e con tocchi creativi e gourmet; le frittate di pasta (per gli appassionati, ricordiamo Giri di Pasta a Napoli, dove la classica “frittata di maccheroni” viene declinata in tantissimi gusti) o il ragù, oppure i locali che vendono solo avocado – uno dei trend gastronomici dell’anno: a Roma ad esempio c’è un Avocado Bar dove gustare insalate, toast o salse tartare a base di questo frutto esotico – e infine le pasticcerie basate su concept unici, tra cui spiccano quelle dedicate alle cheesecake, sulla scia del successo di questo dolce.