Il calimocho: cos’è e come si prepara questo cocktail spagnolo

È una bevanda che fa storcere il naso ai puristi e agli appassionati di vino, ma che è molto apprezzata per il gusto e l’effetto rinfrescante: parliamo del calimocho, ovvero un mix tra vino rosso e coca cola che dalla Spagna si è diffuso anche in altri parti d’Europa, Italia inclusa, conquistando il favore soprattutto dei più giovani.

Che cos’è il calimocho

Il calimocho o kalimotxo nella grafia basca è un drink alcolico che si beve a freddo di origine spagnola e di consumo prettamente informale, composto semplicemente da parti uguali di vino e bevanda a base cola.

In genere, si utilizza un vino rosso di bassa qualità a cui si aggiunge un quantitativo di bevanda analcolica a base di cola che ne ingentilisce il sapore, rendendo la bevanda più rinfrescante e godibile (e facilitando anche l’effetto sbornia per il contenuto zuccherino). Più che in bar e locali, il calimocho è un preparato molto diffuso soprattutto tra le compagnie di giovani che di dilettano a prepararlo in tutti i tipi di feste, private o per strada, portando tutto l’occorrente con sé per “favorire il divertimento”: facile da realizzare, economico e rinfrescante, il calimocho è spesso protagonista del botellón, l’incontro massiccio di giovani per stare insieme e consumare grandi quantità di bevande alcoliche.

Oltre che con il nome calimocho o kalimotxo, questa bevanda è nota anche come rioja libre (chiara derivazione dal drink cuba libre, in cui però il rum è sostituito dal vino rosso), Cuba Libre del pobre (Cuba libre da poveri) o anche Bicicleta, La Chapa o DonIsau (soprattutto nella zona centrale della Spagna); la sua diffusione nel nostro Paese ha portato all’italianizzazione in calimocio.

calimocho_vino e cola

Come si prepara il calimocho

Come detto, non servono particolari accortezze per fare il calimocho e generalmente si utilizza un vino rosso di bassa qualità, che quindi non viene sprecato dall’aggiunta di cola – anche se c’è chi sostiene che impiegare vini rossi corposi e di qualità, come addirittura un Chianti, darebbe risultati eccellenti perché migliore il vino, migliore anche il calimocho.

Comunque, tutto ciò che dobbiamo fare è procurarci del vino rosso e della cola, decidendo preventivamente le quantità e le dosi preferite: la versione più facile è quella che vede un rapporto 1:1 tra i due ingredienti, miscelati in una brocca capiente o in un bicchiere, ma possiamo anche testare le varie proporzioni per raggiungere un gusto personalmente più gradito.

Per completare, possiamo premere il succo di mezzo limone o lime e del ghiaccio.

Esistono anche varianti di calimocho che prevedono l’utilizzo di aranciata al posto della cola o un uso combinato di entrambe le bevande analcoliche; la versione più aggressiva si chiama Morta e consiste nel mescolare una lattina di coca cola direttamente all’interno di un cartone di vino, mentre kalizer, cervino o cervemocho si chiama il mix tra birra e calimocho (con proporzioni variabili, solitamente 50/50 o 25% birra e 75% calimocho).

calimocho-ricetta-originale-spagnola

Vino rosso e Coca Cola: la storia del calimocho

Ma come e quando nasce questa bevanda? Le origini del calimocho sono piuttosto incerte, così come l’etimologia del nome, ma gli esperti sono abbastanza concordi nell’individuare la Spagna come luogo di nascita di questo prodotto, e in particolare la zona dei Paesi Baschi – anche se c’è una teoria secondo cui l’origine del calimocho risalga all’Italia, durante la seconda guerra mondiale, quando alcuni soldati americani provarono con successo a mescolare il vino rosso del Chianti con la Coca-Cola per creare un cocktail sofisticato.

Altri storici, poi, sostengono che il mix tra vino rosso e cola era una combinazione già diffusa in Spagna intorno agli anni 20 del Novecento, ma era una bevanda praticamente misconosciuta a causa della difficoltà nel reperire locali in cui fosse servita la Coca Cola, divenuta poi molto più diffusa negli anni Sessanta.

Ad ogni modo, la versione più accreditata della storia ci porta al 1972 e al Puerto Viejo di Algorta, cittadina dei Paesi Baschi, dove la compagnia “Antzarrak” ebbe l’incarico di gestire l’organizzazione dei classici festeggiamenti annuali: per questo motivo, furono acquistati 2.000 litri di vino rosso che, non è chiaro se a causa del caldo o per una vera e propria frode del venditore, risultarono di sapore sgradevole e praticamente impossibili da bere. Costretti a trovare una soluzione e impossibilitati ad acquistare altro vino, la compagnia provò varie miscele alternative per salvare la situazione, riuscendo finalmente a scoprire che la Coca Cola, nella giusta quantità, riusciva a nascondere il sapore cattivo del vino e, anzi, a creare un mix dissetante e gustoso. Questo incontro tra vino rosso e cola fu battezzato kalimotxo in onore di due membri di Antzarrak, soprannominati Kalimero e Motxo, e si è diffuso in tutti i Paesi Baschi diventando popolare già all’inizio degli anni ’80, per poi estendersi nelle regioni vicine e infine in tutta la Spagna con il nome castigliano calimocho.

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