La battaglia degli chef, il nuovo cooking talent di Rai 2 da non perdere

I cooking talent piacciono, si sa. E fioriscono i format che seguono il copione vincente: una sfida a colpi di fornello. Tra innovazioni e piatti destinati a solleticare appetito e fantasia nasce La battaglia degli chef, il nuovo cooking talent di Rai2. Un appuntamento imperdibile per gli amanti della cucina.

La battaglia degli chef, ricette da copiare

Rai Due rinnova il palinsesto. dopo sei stagioni consecutive, saluta Stasera tutto è possibile e dà il benvenuto a un cooking talent tutto da scoprire. Sfidarsi a colpi di gusto e ricette per conquistare il sogno di una vita: un ristorante. E’ questo l’obiettivo che porta i cocncorrenti a sottoporsi all’insindacabile giudizio di una giuria di alta qualità. Ma procediamo con ordine.

Cos’è La battaglia degli chef

Per la seconda rete della Rai il talent di cucina è una novità. Al via da martedì 20 novembre – per sei puntate – La battaglia degli chef, una vera e propria guerra culinaria che si combatterà tra le accoglienti pareti di un ristorante romano. Solo cucina? Assolutamente no, qui si testano le capacità degli chef come leader di una vera e propria impresa. Dalla sala alla cucina, dai piatti alla gestione del personale, saranno messi alla prova nervi saldi, competenze e capacità di chef a tutto tondo, intesi come gestori di un ristorante in tutti i suoi aspetti.

Le origini

La battaglia degli chef non è un format originale di Rai Due, affonda le sue origini in un talent argentino che ha già riscosso grande successo. Il titolo originale della trasmissione è Kitchen Owners e si rifà proprio all’obiettivo finale della trasmissione, essere proprietari di un ristorante. Il direttore artistico dell’edizione italiana è un pezzo da novanta dei talent in formato cucina: Massimo Righini, il suo nome è legato a doppio filo al successo dell’edizione italiana di uno dei programmi culinari più amati di sempre Bake off, che ha fatto grandi ascolti su Real Time.  Al suo fianco, nelle vesti di capo progetto, c’è Barbara Boncompagni, anche il suo nome è legato indissolubilmente a un programma di successo che vede protagonista la cucina: Masterchef Junior. Una particolarità? La battaglia degli chef saluta i conduttori, non ci sarà una voce narrante a prestare il volto per questa sfida all’ultimo piatto. Una novità, quasi, per l’intera programmazione Rai che punta da sempre sui volti amati del suo cast per favorire il successo delle sue trasmissioni.

I protagonisti

A giocare saranno giuria di altissimo livello e aspiranti chef. In particolare, saranno coinvolti tre chef chiamati a fare da arbitri in questa sfida (due uomini e una donna) e un gruppo di aspiranti proprietari di ristoranti. La triade chiamata a esprimere giudizi insindacabili sull’operato degli sfidanti è composta da chef con alle spalle (e in corso) importanti esperienze alla guida di ristoranti noti, ecco perché il programma punta a valorizzare non solo le competenze e le esperienze ai fornelli degli sfidanti ma a considerarli nella loro totalità nel ruolo di gestori d un locale di ristorazione.

La giuria

Chi sarà a far parte della giuria di esperti di La battaglia degli chef? E’ presto detto. La squadra di tre giurati è composta da Andre Berton, chef friulano, classe 1970. Discepolo di Gualtiero Marchese, con il quale ha lavorato al suo esordio nelle brigata milanese di Via Bonvesin della Riva. da lì, un crescendo. Esperienze in tutto il mondo, da Mossiman’s a Londra all’Enoteca Pinchiorri di Firenze, fino ad approdare al Louis XV di Montecarlo sotto la guida di Alain Ducasse. La prima stella Michellin arriva alla guida della Taverna di Colloredo di Monte Albano, una parentesi prima del ritorno nella squadra di Marchesi come Executive Chef del gruppo. Due le stelle Michelin conquistate dal 2005 per il Ristorante Trussardi alla Scala, alle quali si affiancano le tre Forchette dal Gambero Rosso nel 2010 e i tre Cappelli nella guida dell’Espresso nel 2011. Dal 2012 si dà alla consulenza e negli anni successivi realizza due progetti imprenditoriali che lo vedono socio di Pisacco Ristorante e Bar e si DRY Cocktail&Pizza. Ma uno chef non può restare a lungo lontano dalla cucina ed ecco che nel 2013 nasce Ristorante Berton, dove si preparano piatti moderni con una valorizzazione degli ingredienti di base e il ricorso a ingredienti poco conosciuti. E’ un crescendo di riconoscimenti: nel 2014 la stella Michelin, nel 2015 la nomina di Ambasciatore EXPO, un anno dopo le Tre Forchette del Gambero Rosso e poi i Tre Cappelli della Guida ai Ristoranti d’Italia de l’Espresso oltre al premio Riso Scotti “Il Risotto dell’Anno”. Ma Berton è un vulcano di idee e progetti e così avvia una collaborazione con Il Sereno, lussuoso resort sul lago di Como, dove apre “Berton Al Lago” e poi rinnova l’impegno nel Dry con l’apertura del Nuovo DRY. Al suo fianco, nella giuria de La battaglia degli chef, ci saranno la giovanissima Isabella Poti, 21 anni e già sous chef e pastry chef del ristorante Bros. Fa parte della esclusiva classifica Forbes dedicata ai 30 personaggi “under 30” da tenere d’occhio per i prossimi anni. E ancora, lo chef francese Philippe Leveillè, classe 1963. Alle spalle un importante impegno umanitario tra Somalia, Etiopia e Yemen per conto della Croce Rossa. Debutta a Parigi presso l’Hotel Winsor Clovis, per poi ritrovarsi a New York ai fuochi dell’Hotel Hilton Kennedy di New York. E ancora il Boucairre Meridiane in Martinica, fino al Vis Palace Grand Corniche a Montecarlo e le Maschere di Iseo. Da qui, nella sua storia, c’è tanta Italia: l’antico ristorante Ponte di Briolo, il Miramonti di Caino, il nuovo Miramonti di Concesio.

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