Giorgione: il cuoco romano che tutti amano

È stato uno dei primi cuochi prestati al mondo televisivo, e in pratica dal 2012 è una presenza fissa sulle tv degli italiani, che hanno imparato a conoscerlo e apprezzarlo: parliamo di Giorgio Barchiesi, per tutti semplicemente Giorgione, uno dei cuochi più amati dagli italiani e alfiere di una cucina rustica, casalinga e genuina.

Chi è Giorgione

Giorgio Barchiesi è nato a Roma nel 1957 da una famiglia borghese: suo padre, ingegnere, era nipote di un cuoco marchigiano che lavorava presso una possidente famiglia romana, motivo per cui i Barchiesi si trasferirono nella Capitale.

Dopo il diploma come perito agrario, all’età di 19 anni ha deciso di lasciare la capitale per iscriversi alla facoltà di veterinaria presso l’Università di Perugia: non completerà gli studi, ma in Umbria entra in contatto con il mondo della ristorazione e trova la sua strada di realizzazione. Si trasferisce definitivamente nella provincia di Perugia, inizialmente lavorando all’interno di un’azienda agricola a Montefalco (di proprietà di un amico, per il quale inizia a produrre olio di oliva) e successivamente aprendo un locale chiamato “Alla Via di mezzo”, che gestisce ancora oggi con tutta la sua famiglia – la moglie Marianna e i tre figli Giuseppe, Maria e Michele, con cui porta avanti anche il ristorante Country House, sempre situato nella regione umbra.

Nel 2015, Giorgione si è sottoposto a bendaggio gastrico per ridurre il peso: l’intervento ha avuto successo e il cuoco ha perso 60 chili.

Giorgione in TV: tutti i suoi programmi

Formatosi quindi come gastronomo e oste, Giorgione diventa popolare come conduttore televisivo di Gambero Rosso Channel. La sua carriera televisiva è iniziata quasi per caso nel 2012 con la serie “Giorgione – Orto e Cucina” su Gambero Rosso, dedicata agli ingredienti autunnali: il successo immediato della formula e il gradimento per il personaggio del cuoco genuino e semplice (in contrasto rispetto alle tendenze dei superchef che iniziavano a dominare la tv) porta subito a una seconda serie dedicata a ingredienti e ricette tipiche del periodo estivo. Da quel momento, in pratica, non c’è stata stagione televisiva senza la presenza di Giorgione, che ha collaborato anche con Sky e altri emittenti dedicate al food con programmi trasmissioni quali “Giorgione porto e cucina” (2014, dedicata alle ricette di mare e, in particolare, alle ricette col pescato proveniente dalle località di mare in cui ha vissuto, Anzio e Trani), “Giorgione monti e cucina” (2016, sul cibo di montagna, eccezionalmente trasmesso dalla Val Pusteria, dove si era trasferito temporaneamente), le innumerevoli edizioni della serie originale “Orto e cucina” (anche con variazioni sul tema, come le puntate dedicate alla cucina regionale italiana, registrate in varie località), collezionando qualcosa come quasi 700 puntate, oltre 900 ricette e migliaia di chilometri in giro per l’Italia.

Contestualmente, Gambero Rosso pubblica anche le videoricette di Giorgione sul canale YouTube, superando le 500mila visualizzazioni, e sempre online arriva “L’alfabeto di Giorgione” (prima sui social Instagram e Facebook, poi in tv, dedicato a una sola categoria di ingrediente per puntata), cui hanno fatto seguito nel 2021 “Giorgione – A grande richiesta“, di nuovo su Gambero Rosso e nel 2022 “Essere Giorgione“, “Giorgione in Monferrato” (in cui racconta la sua vita quotidiana assieme alla famiglia) e “Giorgione a casa tua” (dove gira in varie località, ospite dei suoi fan).

La filosofia di Giorgione in cucina

Il segreto del successo di Giorgione e delle sue trasmissioni è in realtà semplicissimo: in un mondo televisivo (e della ristorazione) in cui ” tutti cheffeggiano con dosi, grammi e decigrammi”, Giorgione ha invece puntato sulla semplicità, sull’instaurazione di un rapporto immediato e diretto con gli spettatori, che hanno sempre la percezione di poter facilmente preparare a casa le ricette che hanno visto in tv. E quindi, al posto di ingredienti di difficile reperimento e di dosi da seguire con precisione millimetrica, che possono creare una sensazione di esclusione, il nostro ha introdotto un lessico personalissimo fatto di espressioni quali “nonnulla”, “come se piovesse”, “dose generosa”, delegando in pratica il dosaggio al gusto personale di chi cucina e di chi mangia.

Di fondo, tutti possono avvicinarsi alla cucina di Giorgione e identificarsi nelle scelte e nelle ricette proposte, anche perché lui riesce a trasmettere una forte umanità: appare come un personaggio autentico, colto, dotato di spirito empatico e spiccata sensibilità verso il suo territorio. Inoltre, si comprende subito che ama la cucina appetitosa e godereccia, ed è sicuramente capace di raccontare i suoi piatti con sapienza culinaria e passione.

Anche per questo, piuttosto che chef preferisce essere chiamato cuoco: “Chef significa capo, colui che è alla guida di una brigata dopo anni di formazione”, ricorda, mentre lui si sente “un oste, colui che ospita, accoglie le persone e le fa sentire a proprio agio, cucinando per loro alla come me pare.

In concreto, ciò si declina in uno stile generoso, ricco e abbondante, in una cucina in cui si mescolano sapore, sapere e artigianalità delle preparazioni, che diventano “laide e corrotte“, per usare due espressioni giorgionesche entrate ormai nel dizionario degli appassionati, ovvero gustose, caserecce, goduriose.

Il ristorante di Giorgione: una cucina libera e goduriosa

Per Giorgione la tavola è piacere e convivialità, e la cucina è soprattutto libertà, non diktat o imposizioni: questo approccio lo ritroviamo concretamente nel ristorante “Alla Via di mezzo”, inaugurato nel 2006, che porta avanti la filosofia gastronomica del suo titolare, con menu semplici, saporiti, con un’accurata selezione di prodotti a chilometro zero, provenienti dall’azienda stessa o dal territorio circostante.

Il ristorante è l’ideale per cene di lavoro, comitive o semplici pranzi e cene tra amici in un ambiente rustico e confortevole: situato in un antico frantoio del XIV secolo a Montefalco, propone una cucina semplice ma di qualità, con una varietà di piatti che offrono una vasta gamma di sapori legati alla tradizione, tra antipasti caldi e di salumi, primi e secondi piatti di carne e cacciagione, accompagnati da patate al forno e insalate di stagione. Tra i piatti, che variano ogni giorno, citiamo ad esempio tagliatelle al ragù bianco di cinghiale o con i broccoli, ravioli ai funghi porcini e tartufo, fettuccine al sugo di carne, cacciagione o carni bovine a seconda del periodo dell’anno, stinco di vitello, arista di maiale, arrosti, quaglie ripiene, spezzatino di cinghiale e faraona al forno. Oltre ai vini di Montefalco, noti in tutto il mondo, il ristorante propone anche una accurata selezione di altri vini e bevande per rendere ancora più piacevole l’esperienza gastronomica.

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