Lime di Sicilia: dalla terra degli agrumi ecco un nuovo gioiello

Lime Sicilia, un nuovo gioiello dalla terra degli agrumi

È la regione che storicamente viene considerata la regina in Italia per produzione di agrumi, che rappresentano un patrimonio eccezionale e un punto di forza anche per il paesaggio locale, tanto che già nel XII secolo il poeta Ibn Hamdis scriveva che “le arance dell’isola sono simili a fiamme brillanti tra rami di smeraldo e i limoni riflettono il pallore di un amante che ha trascorso la notte in lacrime per la lontananza dell’amata”. E oggi alla produzione classica di arance (a cominciare dalle arance rosse IGP), limoni, cedri e mandarini si aggiunge un nuovo prodotto di grande tendenza, il lime Sicilia, ultima perla nel tesoro agroalimentare della regione più meridionale d’Italia.

Il lime Sicilia conquista l’alta ristorazione

È passato poco più di un anno da quando descrivemmo le caratteristiche del finger lime, il caviale di agrumi o limone caviale che è originario delle zone dell’Australia: ebbene, negli ultimi tempi anche l’Isola italiana si è rivelata terra fertile per questa produzione, tanto che si sono moltiplicati gli esempi di lime Sicilia, che ha saputo conquistare anche i palati più scettici.

La diffusione della produzione del finger lime in Sicilia

Il primo esperimento si deve all’intuito della azienda agricola G.E.V.A. di Favara, in provincia di Agrigento, dove è sorto il primo campo sperimentale al mondo di finger lime fuori suolo, a ciclo chiuso: si tratta proprio del Microcitrus australasica, detto caviale di limone in italiano per le caratteristiche della polpa, composta da tante vescicole sferiche, cariche di succo, che lo fanno somigliare per l’appunto al prezioso caviale che tutti conosciamo.

Il progetto dell’azienda siciliana ha fatto rapidamente centro: la coltivazione in fuori suolo in ambiente protetto utilizzando come substrato la fibra di cocco si è rivelata una buona soluzione dal punto di vista tecnico, perché sono stati ricostruiti i parametri climatici sub-tropicali che hanno consentito alle piante di crescere nel modo più naturale possibile, riducendo allo stesso tempo al minimo i trattamenti fitosanitari. In questo modo, è stata avviata (e velocemente ampliata) la distribuzione commerciale del prodotto, che ha incontrato consensi soprattutto nell’alta ristorazione, dove il lime Sicilia viene usato e apprezzato per il sapore e la particolare consistenza.

Il costo del finger lime

D’altra parte, anche il prezzo del finger lime siciliano fa comprendere la sua esclusività: il caviale dell’Etna costa circa 200 euro al chilo (20 o 25 euro ogni 100 grammi) e non è facile da reperire, perché non si trovano molti negozi dove comprare il finger lime. C’è comunque da dire che per il suo utilizzo in cucina basta un fruttino del peso di 8/15 grammi, perché la sua polpa può guarnire un intero piatto di ostriche o un dolce al cioccolato ed esaltarne il sapore.

Insomma, un vero e proprio business per chi ha deciso di investire su questo prodotto, che ha aperto anche una nuova strada nel sempre più variegato mercato dell’agroalimentare e che sta offrendo nuove occasioni di sviluppo alle aziende siciliane e non solo. Nel frattempo, infatti, in Italia è stato creato il primo consorzio ad hoc per la tutela del Microcitrus australasica, il Consorzio FingerLime che tutela e garantisce la qualità del frutto e che conta soci non solo in Sicilia, ma anche in Calabria, in Lazio, in Basilicata e in Puglia.

Come usare in cucina il lime Sicilia

Abbiamo citato l’utilizzo in cucina del lime siciliano, ma ora approfondiamo un po’ questo tema: i grandi chef adorano la polpa del frutto, composta da minuscole perle che, quando vengono masticate, fanno esplodere un gusto delicato e intenso di agrumi. A quanto pare, inoltre, il finger lime dell’Etna possiede un sapore ancora più particolare rispetto al progenitore australiano, perché la ricchezza organolettica del suolo vulcanico siciliano aggiunge un valore ulteriore al frutto; a queste qualità gastronomiche si sommano le caratteristiche visive ed estetiche, perché le perline del lime diventano un elemento per impreziosire i piatti con un tocco elegante.

Gli abbinamenti per ora più utilizzati e impiegati nell’alta ristorazione sono il finger lime Sicilia con gli antipasti di mare, in particolare con le crudité o con le ostriche, per le marinature dei piatti o con secondi a base di pesce come tagliate di pesce, tonno e salmone. Inoltre, questo piccolo e curioso agrume è diventato anche un ingrediente per aromatizzare i cocktail, accompagnare i formaggi stagionati e rendere più completi e speciali i dessert a base di frutta esotica o creare saporiti contrasti con cioccolato e affini.

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