Cucina fusion, ricerca e sperimentazione per un gusto nuovo e speciale
Abbinare i noodles orientali alla mozzarella, oppure il sushi giapponese a un contorno tipicamente italiano: questo è, in estrema sintesi, il significato della cucina fusion, un termine che fa riferimento proprio alla combinazione tra ingredienti e ricette di tradizioni culinarie anche lontane (non solo geograficamente), che in questo modo consentono di realizzare piatti nuovi che uniscano e “fondano”, appunto, il meglio dai Paesi di provenienza.
Cos’è la cucina fusion
Facciamo un passo indietro e cerchiamo di dare un’ulteriore definizione di “cucina fusion”, senza necessariamente andare su Wikipedia! Questa tipologia culinaria mette insieme in maniera esplicita vari elementi associati a differenti tradizioni gastronomiche, così da produrre, alla fine, interi menù o singoli piatti del tutto originali e nuovi. Nel nostro Paese, questo termine fa riferimento in realtà a due differenti tendenze: in primis, all’offerta di menù che elencano piatti appartenenti a differenti tradizioni culinarie considerate vicine (vale a dire, ristoranti di cucina orientale, giapponese, cinese, vietnamita e thailandese, o in parte nei locali cosiddetti Tex mex), ma si usa anche per designare la somma delle cucine etniche.
Un viaggio nel gusto
Chiarito dunque cosa vuol dire cucina fusion, passiamo adesso a raccontare un po’ delle sue origini e del suo successo. Al di là dei gusti personali (e delle eventuali remore alla sperimentazione), attraverso questi accostamenti di piatti e sapori è possibile viaggiare restando nella stessa città: in un ristorante di Roma, Napoli, Milano (oppure Parigi e New York), infatti, troveremo nei nostri piatti l’essenza della cucina di un altra parte del mondo, geograficamente lontana ma sostanzialmente presente. La cucina fusion, dunque, ci fa mettere insieme tradizioni culinarie diverse, dando vita a menù che hanno sapori e aromi mai sperimentati prima e consentendoci così di vivere un’esperienza davvero unica.
Le ricette della cucina fusion
La cucina fusion può essere considerata una forma di passione incondizionata per il cibo, che si traduce in ricerca e sapori unici: tra le principali ricette, che è possibile ripetere anche a casa, citiamo velocemente il tonno al sesamo (fondendo la tradizione italiana con quella giapponese, marinando il pesce con salsa di soia, zucchero e aceto di vino bianco), il curry di ceci (dove i nostri legumi si sposano con spezie indiane come curry, cumino, coriandolo e curcuma), il riso alla cantonese (partendo dalla ricetta tipica cinese e aggiungendo ortaggi freschi nostrani), fino all’ultima sperimentazione in materia, ovvero la pizza con il kebab, che si sta diffondendo anche a Napoli.
Lo spirito della cucina fusion
Il punto di partenza è la convinzione che ogni tipo di ingrediente, da qualsiasi parte del mondo provenga, possa essere impiegato e cucinato con elementi che arrivano anche dalle parti opposte del pianeta, come descritto nel caso delle spezie orientali e degli ortaggi nostrani. Con la cucina fusion, infatti, i sapori, le tecniche di cucina e anche quelle di presentazione si devono mescolare, dando origine a nuovi piatti creativi e fantasiosi. Si tratta, in definitiva, di un modo differente di concepire la cultura gastronomica, ampliando i propri orizzonti, e che probabilmente non convincerà a pieno i “puristi” e i più tradizionalisti, che storceranno il naso al solo pensiero di apportare modifiche alle solide e storiche ricette di famiglia o ai piatti tipici della tradizione locale.
L’importanza della fusione
Quello descritto è un modo di mangiare moderno, ma le origini della cucina fusion sono molto più antiche, perché nascono dall’esigenza stessa di unire tutti gli ingredienti a disposizione in quel momento, con un pizzico di “coraggio” e soprattutto tanta voglia di sperimentare, allontanandosi dai percorsi tipici della gastronomia locale. L’importante è provare sempre a divertirsi e stimolare la propria creatività, cercando soprattutto di sorridere in caso di tentativo non del tutto riuscito e invece godendo del sapore di un piatto nuovo e dagli aromi rinnovati. Un ulteriore consiglio può essere anche quello di “immergersi” a pieno nell’atmosfera del Paese di cui stiamo preparando la ricetta: bastano pochi tocchi alla tavola e l’acquisto di qualche piccolo “simbolo” locale (idea più semplice, le bacchette!) per sentirsi davvero in viaggio.
Dove mangiare fusion
Tornando alla città di Milano, Roma e Napoli, esistono qui diversi locali in cui poter gustare un’ottima cucina fusion.
Hashi Fusion Restaurant a Milano, in Via Ugo Bassi, propone delle preparazioni saporite e ben equilibrate da gustare in un perfetto ambiente minimal con luci soffuse e musica di sottofondo. Un posto in cui potersi rilassare, seguiti da un eccellete staff. Sempre a Milano c’è Blue Ginger, in Viale Carlo Troya. Un locale dal bizzarro design, pieno di colori e ben curato, in cui sono ospitate varie creazioni di alcuni artisti. Una location decisamente trendy per delle ottime preparazioni fusion.
Wave restaurant è invece a Roma, in Via Faleria. Chi si trova nella capitale non dovrebbe perdersi la modernità in stile americano e l’eleganza giapponese che si trova qui. Piatti impeccabili preparati con ingredienti di qualità per una cucina fusione con specialità di mare. A Roma però c’è anche Quanto Basta Slow Restaurant, in Via Padre Massaruti. Menù vario, piatti realizzati con prodotti freschissimi e con molta cura, dolci strepitosi.
Continuando a scendere lo stivale troviamo Don Antonio Pub, in Via Mattia Preti a Napoli. Non lasciatevi ingannare dal nome, qui è possibile trovare dei piatti decisamente particolari che vanno dalla carne al pesce. La tradizione partenopea si unisce a quella esotica, anche per un “semplice” panino. Cheffish si trova nella provincia, in Via Cavour a Frattamaggiore. Il pesce qui è cucinato in maniera eccellente ed il locale stupisce tutti per il perfetto stile norvegese, arredato con materiali naturali.