Dolci ibridi: una vera goduria per gli amanti del cibo

I più famosi restano probabilmente i cronut, ma ci sono anche duffin, dagel, cretzel, brookies e, per restare in Italia, conograffa e sfoglia-babà o sfoglia campanella: parliamo di dolci ibridi, ovvero creazioni golose che uniscono due ricette classiche, fuse insieme con originalità e abilità per dar vita a un prodotto (quasi) completamente nuovo e sorprendente.

Che cosa sono i dolci ibridi

Un incontro tra ricette e preparazioni storiche, che si uniscono per dar vita a un nuovo prodotto originale (anche se si può discutere su questo aggettivo): tecnicamente, i dolci ibridi rappresentano esattamente questo, una invenzione culinaria con cui su dà una declinazione innovativa a creazioni già presenti della pasticceria tradizionale e dei classici alimenti da forno.

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Il tocco differente e caratterizzante può essere una nuova forma, una nuova combinazione di gusti o una nuova consistenza, ma in senso lato il dolce ibrido è quello che riesce a dare una svolta sorprendente e una rilettura o reinterpretazione a un grande classico dell’arte pasticciera.

Rompere gli schemi delle convenzioni e inventare le regole sono due concetti alla base del processo creativo e produttivo che sta alle spalle di un dolce ibrido, che arriva poi a conquistare i consumatori che sempre più cercano prodotti familiari ma allo stesso tempo nuovi.

Quali sono i più famosi dolci ibridi

Non tutti i dolci ibridi sono egualmente noti, diffusi e apprezzati – per citare un noto proverbio a tema gastronomico, possiamo dire che “non tutte le ciambelle riescono col buco” – ma sono comunque tanti gli esempi di preparazioni che apparentemente fondono ricette incompatibili in una creazione gradevole sia dal punto di vista estetico che sensoriale.

Probabilmente l’esempio più famoso di dolce ibrido è il cronut del pasticcere Dominque Ansel, che dalla natia Francia si è trasferito a New York per gestire una bakery: nel 2013, Ansel ha l’intuizione rivoluzionaria di unire due grandi classici della pasticceria come croissant e donut (simboli della sua patria di origine e di quella di adozione), riuscendo a creare un dolce nuovo, di forma simile a una ciambella ma fatta con un impasto simile a quello dei croissant (una pasta sfoglia friabile a più strati), che viene fritto, farcito con una crema aromatizzata e ricoperto di glassa.

cruffin

Il cronut, che per l’appunto è un dolce metà croissant e metà donut (cro+nut), definibile anche come un croissant a forma e gusto di ciambella americana, ha aperto la strada a tante altre sperimentazioni e combinazioni, che qui proviamo a elencare in ordine alfabetico.

Di solito, i dolci ibridi si preparano partendo da due ricette storiche apparentemente lontane, che vengono sorprendentemente messe insieme; il nome racconta appunto questa fusione, perché è solitamente una crasi dei due nomi originari dei dolci di partenza.

  • Brookie

Il Brookie combina due prodotti da forno amati di tutti: brownies e cookies, i classici biscotti all’americana. Le origini sono piuttosto incerte e anche le ricette divergono, perché in alcuni casi questo dolce ibrido prende la forma di brownie ricoperto da biscotto croccante, mentre in altri casi è proposto come un biscotto al brownie.

  • Bruffin

Un bruffin è un incrocio tra la brioche tradizionale e un muffin americano, proposta in tanti gusti dolci o salati (ad esempio con abbondante ripieno di parmigiano, pesto e salame).

  • Cake pop

Anche i cake pop – diventati un vero e propri fenomeno di massa alcuni anni fa – sono a tutti gli effetti un dolce ibrido, perché uniscono la ricetta della torta nella forma di lecca-lecca. La loro creazione risale al 2008, quando Angie Dudley, soprannominata Bakerella, fece conoscere al mondo questa specialità, declinata poi in tantissime versioni e proposta anche a matrimoni, compleanni e altri eventi.

  • Conograffa

Nasce a Napoli nel 2016 la cono graffa, invenzione culinaria dello Chalet Ciro a Mergellina che mette insieme due prelibatezze quali il classico cono gelato all’italiana e la tipica graffa partenopea fritta: il risultato è un dolce golosissimo che merita un assaggio.

  • Cragel

All’apparenza somiglia al cronut per forma, ma il cragel fonde croissant e bagel e spesso è farcito da ingredienti salati. Viene descritto come un bagel dalla consistenza friabile di un croissant, e la sua paternità è rivendicata da The Bagel Store a Brooklyn, New York.

  • Cretzel

Il cretzel è un curioso mix tra croissant e pretzel, a volte chiamato anche proissant, che dà vita a un prodotto da forno che nella forma e nel colore ricordano il tipico pretzel, ma con impasto burroso del croissant.

  • Croclair

Il croclair fonde due specialità di origine francese, ovvero il croissant e l’éclair, generando un dolce composto da pasta per croissant lungo come un éclair, farcito con varie creme aromatizzate e sormontato da sbuffi di panna o glassa.

  • Cruffin

Da croissant e muffin nasce il cruffin, che appunto è una pasta croissant cotta a forma di muffin e cosparsa di zucchero prima dell’aggiunta di altri ingredienti di farcitura.

  • Dagel

A volte chiamato anche boughnut, bagnut o dogel, il dagel è un ibrido tra bagel e donut di origini incerte, che forse attinge all’antica ricetta portoghese delle malasadas. A New York, The Donut Project vende comunque dagel ricoperti di crema di formaggio e conditi con semi di papavero e sesamo.

  • Donnoli

In questo caso il donut (protagonista di tantissimi dolci ibridi) è stato unito ai nostri cannoli, creando quindi il donnoli che praticamente è una ciambella ripiena di crema di ricotta dolce.

  • Duffin

Il duffin è un mash-up tra un donut e un muffin. Secondo le ricostruzioni, è stato inventato dalla bakery londinese Bea’s of Bloomsbury (ora purtroppo chiusa), che addirittura è finita in una lite legale con Starbucks per la proprietà del nome Duffin (vincendo la causa): si tratta ad ogni modo di una sorta di ciambella appiccicosa e dolce, fatta con latticello e noce moscata e farcita con confettura di lamponi.

  • Macaringue

All’apparenza non cambia molto rispetto alla ricetta originale dei macaron, eppure il macaringue viene descritto come una versione più spessa e soffice della classica preparazione francese grazie all’aggiunta della meringa nel guscio. Più precisamente, secondo quello che chiarisce l’azienda dolciaria Lees of Scotland che li ha inventati, i macaringue sono delle meringhe dolci al gusto di mandorla, ripiene di panna montata e vari ingredienti fruttati.

  • Mallomac

Il mallomac è un incrocio curioso tra macaron e marshmallow creato da Dana’s Bakery a New York, che dà vita in pratica a un macaron croccante con una base di marshmallow, il tutto racchiuso in un guscio di cioccolato.

  • Scuffin

Lo scuffin è un ibrido tra scones e muffin: ha la forma di muffin, ma con la consistenza leggermente friabile dello scones, farcito con marmellata di frutta o altri ingredienti golosi.

  • Sfoglia-babà o Sfoglia campanella

Torniamo in Italia per un dolce ibrido che unisce due specialità napoletane, la sfogliatella riccia e il babà. La paternità di questa creazione è al centro di diatribe e polemiche (da qui il doppio nome), ma ad ogni modo la ricetta prevede un involucro fatto con la pasta della sfogliatella, impermeabilizzata col cioccolato, con all’interno un babà immerso in una mousse alla ricotta, dalla caratteristica forma finale a campana, eventualmente sormontato da crema o panna.

  • Townie

Il townie è una fusione tra una tart e un brownie, altra invenzione di Bea’s of Bloomsbury a Londra, che ha saputo fondere la tipica consistenza del muffin all’interno di un involucro di pasta frolla.

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