Sono tra gli oggetti più comuni e usati nelle cucine, ma anche quelli in cui si annidano maggiormente germi e batteri, forse senza neppure che lo sappiamo o ce ne accorgiamo: scopriamo qualcosa in più sulle spugnette da cucina, per capire quali sono i prodotti migliori e quali le tecniche per pulirle e rimuovere tutte le impurità.
Spugnette da cucina: le classiche Scotch Brite e non solo
Tutti conosciamo la classica spugnetta da cucina, di cui l’esemplare più famoso è quello realizzato dalla 3M e chiamato Scotch Brite, che ne ha istituzionalizzato la forma e i colori. Da un lato, abbiamo appunto la spugna, di colore giallo e morbida, composta da un misto di polimeri come cellulosa, il nylon o la fibra di polipropilene, mentre dall’altro un lato verde abrasivo fatto di materiali più duri come resine, allumina e biossido di titanio, che serve a rimuovere lo sporco ostinato e le incrostazioni.
La spugnetta Scotch Brite è in genere la scelta migliore o comunque la più comune, ma in commercio si trovano tantissime varianti che si differenziano per alcuni particolari: ci sono ad esempio spugnette più colorate (utili magari per distinguere le aree di utilizzo), altre che hanno forme meno squadrate e più ergonomiche, altre ancora di dimensioni più grandi o più piccole, adatte alle varie modalità di uso.
Si stanno poi diffondendo anche prodotti in materiali diversi dal poliuretano o dalla cellulosa e in particolare il silicone è quello che riscuote maggior successo, anche dal punto di vista igienico: questo elemento si asciuga più rapidamente, riduce il rischio di proliferazione dei batteri ed è lavabile in lavastoviglie, ma ha anche dei punti deboli (in particolare, la difficoltà nella rimozione dello sporco più critico).
Come pulire le spugnette
Proprio l’igiene è però un aspetto cruciale – e spesso trascurato – delle nostre spugnette: negli ultimi anni vari studi hanno puntato il dito contro questi prodotti, che rischiano di diventare terreno fertile per la proliferazione dei batteri a causa dell’assenza delle giuste operazioni di pulizia.
I batteri e le spugnette
Anzi, secondo Philip Tierno, microbiologo e patologo della School of Medicine della New York University – autore del volume “The Secret Life of Germs” – le spugne da cucina sono la più grande fonte di germi dannosi nelle nostre case, perché spesso le usiamo in modo sbagliato e puliamo con lo stesso prodotto residui di “verdure, carne e ogni sorta di cibo che può potenzialmente contenere batteri patogeni che cresceranno in numero nel tempo”. Inoltre, un altro fattore potenzialmente pericoloso è l’umidità delle spugnette, che le rende un ambiente ideale per la riproduzione dei microbi, grazie alla combinazione con residui di detersivo e di alimenti, che favoriscono l’accumulo di muffe.
Anche uno studio pubblicato nel 2017 su Scientific Reports confermava questa ipotesi, rivelando inoltre la presenza di centinaia di batteri diversi su questi prodotti, tra quelli innocui e quelli più nocivi, come ad esempio i germi appartenenti alle Moraxellaceae, che possono provocare infezioni e cattivi odori.
Ridurre i rischi
Lo scorso anno, una ricerca dell’Istituto zooprofilattico delle Venezie aveva ulteriormente messo in guardia rispetto alle spugnette, ma soprattutto fornito importanti consigli per ridurre rischi e pericoli e igienizzare questi utensili.
In particolare – laddove gli studi precedenti si limitavano a suggerire di cambiare spugnetta una volta alla settimana per evitare problemi – i ricercatori italiani hanno offerto soluzioni più pratiche: certo, è sempre consigliato e necessario sostituire frequentemente questi prodotti, ma è ancora più importante lavarle e risciacquarle accuratamente dopo ogni uso e soprattutto mai lasciarle bagnate sul fondo del lavandino.
Come usare bene le spugnette per piatti
L’operazione più facile per igienizzare le spugnette è lavarle sotto l’acqua corrente dopo ogni utilizzo per eliminare ogni residuo di batteri, polvere e detersivi e lasciarle a bagno nell’acqua bollente per almeno cinque minuti, facendole poi asciugare a temperatura ambiente, oppure disinfettarle con i procedimenti che poi vedremo per un intervento più drastico contro la proliferazione dei germi.
Ma è altrettanto importante rispettare alcuni semplici principi di utilizzo: non usare le spugne da cucina in altri ambiti domestici (non usare la stessa spugnetta per pulire il lavello e il bagno, insomma!) né per altri scopi. Inoltre, gli esperti suggeriscono di dedicare una spugnetta a un solo compito: una per lavare i piatti, un’altra per rimuovere lo sporco dai fornelli, un’altra ancora per le altre superfici della cucina, distinguendo i vari prodotti scegliendo magari strumenti di colori differenti. Questi piccoli accorgimenti aiutano a non disseminare eventuali batteri tra le varie zone della cucina.
Le operazioni per igienizzare le spugnette
La disinfezione delle spugnette non è complicata e possiamo seguire il metodo che ci appare più congeniale, da ripetere almeno due volte alla settimana o, se possibile, anche tutti i giorni.
- Microonde. Una tecnica veloce per sanificare la spugnetta è metterla nel forno a microonde in una ciotola colma d’acqua, azionando l’apparecchio alla massima potenza per 3 minuti. Aspettiamo che la spugna si raffreddi, strizziamola per rimuovere i residui di acqua e poi lasciamola asciugare a temperatura ambiente.
- Lavastoviglie e lavatrice. Anche questi due elettrodomestici possono servire a sterilizzare le spugnette: bisogna scegliere un programma ad alta temperatura (almeno 60 gradi) e un po’ di bicarbonato o magari qualche goccia goccia di tea tree oil per sfruttarne il potere anti-fungino e anti-batterico.
- Limone. Riempiamo una ciotolina di acqua e succo di limone, immergendo completamente la spugnetta e lasciando in ammollo almeno un’ora. Poi strizziamo e lasciamo asciugare.
- Aceto di vino bianco. Prepariamo una soluzione in pari dosi di acqua e aceto in una ciotola, in cui metteremo la spugnetta completamente immersa. Anche in questo caso, lasciamo agire per un’oretta prima di procedere come descritto sopra.
Come conservare le spugnette
Ma non finisce qui: le operazioni per la cura delle spugnette e il loro corretto utilizzo si estendono anche al modo di conservarle, perché come detto non devono mai essere lasciate (ancor meno se umide!) sul fondo del lavello o in altre parti della cucina. In commercio esistono degli specifici contenitori traspiranti, che consentono all’accessorio di asciugarsi e di restare al riparo da agenti e batteri esterni senza trattenere umidità, che possono aiutarci nella lotta alla proliferazione dei batteri su questo utensile così utile!