Gli italiani riscoprono il valore di un’alimentazione “green”, e le grandi aziende cercando di cavalcare la tendenza – che in realtà è globale e interessa tutta il mondo – proponendo sempre più soluzioni e prodotti a chi cerca alternative vegetali alla carne o, comunque, intende variare la propria dieta. Ecco quali sono le ultime novità del momento, a partire dai numeri del “fenomeno” e dalle promesse di alcune grandi marche del settore food.
Vegani in Italia, i numeri crescono ancora
Lo avevamo definito “un mercato in crescita” già nei mesi passati, parlando del boom dei formaggi vegani, ed effettivamente anche le più recenti indagini statistiche confermano la tendenza incrementale del veganesimo in Italia e, più in generale, delle scelte vegetariane.
Stando al “Rapporto Coop 2021 – Economia, consumi e stili di vita di oggi e di domani“, almeno un milione e mezzo di italiani segue una dieta vegana, mentre un italiano su 6 (e quindi oltre 10 milioni di connazionali) dichiara di seguire uno stile alimentare che miri a ridurre l’impatto ambientale, che coincide inevitabilmente con una dieta a base vegetale. Interessanti anche gli altri cambiamenti in atto nelle coscienze dei consumatori, che comprendono sempre più il legame tra impatto ambientale e consumo di derivati animali, tanto che il 13% sta riducendo il consumo di carne, iniziando a puntare su alternative quali la carne vegana e quella coltivata in vitro.
Simili i dati fotografati dall’indagine Eurispes 2021, che stima vegetariani e vegani in Italia intorno all’8 per cento della popolazione; secondo questa analisi, è leggermente diminuito il numero di vegetariani rispetto al 2020 (passando dal 6,7 al 5,8 per cento), ma è cresciuta la quota dei vegani, che ora sono il 2,4 per cento degli italiani – ovvero, circa 1,5 milioni di persone.
Le grandi aziende strizzano l’occhio ai vegani
Numeri in costante crescita di cui si sono rese conto le grandi aziende del food, che ovviamente non potevano restare ferme di fronte a un’evoluzione così rilevante dei consumi e dell’approccio ai temi della nutrizione.
E se il primo effetto è stata la comparsa di tantissimi prodotti espressamente vegani a riempire le corsie dei supermercati e a offrire maggiori opportunità di scelta a chi segue questa filosofia green, è più “paradossale” scoprire che anche i colossi del fast food si stanno adeguando ai tempi, proponendo o almeno promettendo prodotti più naturali.
Alternative vegetali alla carne, l’impegno di McDonald’s
E così, non sorprende scoprire che McDonald’s abbia deciso di introdurre in Europa il suo McPlant, il primo panino con hamburger vegano, che fa parte di un più ampio di opzioni vegan che saranno lanciate a livello globale nel 2022.
Stando a quanto anticipato dal colosso del fast food, il McPlant ha avuto apprezzamenti nei mercati scelti come test (ristoranti di Svezia, Danimarca e Austria, anche se con differenze negli ingredienti) e ora è pronto al debutto nei mercati di Inghilterra e Irlanda, a cui seguirà l’espansione commerciale nel Vecchio Continente. Il panino è stato creato in collaborazione con l’azienda Beyond Meat e sarà appunto a base di carne vegetale, la “fake meat” che quindi compare per la prima volta nei menu della notissima catena, caratterizzandosi come un’alternativa vegetale “fast” disponibile anche per gli onnivori più curiosi.
Oltre alla carne vegetale, il McPlant è farcito con ketchup, senape, maionese vegana, cipolle, sottaceti, lattuga, pomodoro e formaggio vegan, e vegano sarà anche il panino ai semi di sesamo; inoltre, assicura l’azienda, il prodotto sarà cotto su una griglia separata e sarà preparato usando utensili dedicati alle opzioni a base vegetale.
Il menu vegan di Burger King
Ben oltre è andata Burger King, la catena rivale di McDonald’s, che ha iniziato prima la sua rincorsa ai consumatori green e ha già pronto un vero e proprio menu fast food vegano.
Il punto forte si chiama Impossible Whopper, ed è la versione vegan del classico Whopper preparato con un hamburger vegano realizzato in collaborazione con Impossible Foods; poi ci sono il Rebel Whopper sviluppato da The Vegetarian Butcher, e ancora nugget di pollo vegetale e il Royal Vegan (variante vegetale dei panini ripieni di pollo, in versione “pepita” o cotoletta).
Inoltre, proprio in queste settimane l’azienda ha lanciato la campagna Keep it Real, promettendo l’eliminazione permanente di 120 ingredienti artificiali dal proprio cibo e dalle voci del menu di BK, compresi coloranti, aromi e conservanti da fonti artificiali.
L’impegno di Burger King è procedere velocemente ad aumentare l’offerta di prodotti plant-based, anche se la comunità vegana ha criticato il fatto che – finora – gli hamburger vegetali della catena siano cotti sulla stessa griglia usata per quelli di manzo.
Anche gli altri colossi lanciano prodotti vegan
Non solo la battaglia degli hamburger non di carne: l’interesse verso questo mercato ha portato a contromosse anche di altri grandi attori, come ad esempio Kentucky Fried Chicken.
In Thailandia hanno infatti debuttato due piatti a base di pollo fritto vegetale al 100%, prodotto in collaborazione con l’azienda locale Meat Zero, disponibili in 6 diverse combinazioni: si chiamano Chicken Pop a base vegetale e Spicy Rice Bowl con Chicken Pop a base vegetale, ed è già prevista l’estensione della distribuzione nei prossimi mesi.
Dal cibo alle bevande, anche Dr. Pepper e Pepsi stanno cercando di strizzare l’occhio ai consumatori attenti alla provenienza (e alla lavorazione) dei prodotti: il primo marchio (notissimo negli Stati Uniti, forse meno in Europa), ha annunciato la nascita di una divisione aziendale interna che avrà il compito di sviluppare versioni vegan-friendly delle iconiche bibite.
Pepsi, invece, sta lavorando con Beyond Meat per creare bibite e snack a base vegetale, iniziando proprio dalla versione Diet della bevanda “core business”: il progetto si chiama PLANeT Partnership e punta forte sulle proteine vegetali, ritenute la nuova frontiera verso un sistema alimentare più sostenibile e maggiormente in linea con le richieste delle persone, che sperano in un portafoglio ampliato di prodotti più nutrienti.
In questo elenco di nuovi prodotti vegan non poteva mancare il dolce: ci ha pensato Nestlé, che ha lanciato su un set di mercati selezionati (Regno Unito, Polonia, Estonia, Lettonia, Lituania, Australia e Brasile) il KitKat V, ovvero la versione vegana del KitKat. Rispetto all’originale – la barretta divisa in 4 che è nata nel 1935 e la cui ricetta è “segreta” – sono usati riso, cacao, farina di frumento, fibra di mais, grassi vegetali, lecitina di girasole e aromi di vaniglia, che sostituiscono ingredienti quali uova, burro e latte: il risultato in termini di gusto e consistenza dovrebbero essere soddisfacenti (anche perché il lavoro di sperimentazione è durato oltre un anno!), ma solo i consumatori potranno dire l’ultima parola sull’effettivo successo di questo prodotto goloso.