Nelle emergenze l’Italia si riscopre generosa: era successo in occasione delle tragedie passate (il terremoto al Centro Italia, il crollo del Ponte Morandi e così via) e anche ora, in piena emergenza Covid19, il nostro Paese dimostra il suo “cuore”. E non è solo retorica: si moltiplicano in questi giorni gli esempi di aziende che fanno donazioni benefiche per alleggerire il carico di questa crisi, e il mondo food è in prima linea per dare il proprio contributo. Ecco alcuni esempi pubblici, a cui si aggiungono quelli che sono rimasti privati e silenziosi.
Le iniziative dei brand della grande distribuzione
I supermercati sono già impegnati nel garantire l’approvvigionamento di generi alimentari e altri prodotti di prima necessità, essendo tra i pochi esercizi commerciali che continuano a lavorare in maniera quasi regolare in tutta Italia, gestendo anche gli assalti dei clienti, sia nei negozi fisici che per le vendite online. In più, molti brand hanno deciso di mettersi ancor di più al servizio dell’utenza con offerte e donazioni.
È il caso di Esselunga, che si è mossa su tre binari paralleli: da un lato ha previsto consegne a domicilio gratuite per tutti gli over 65 fino a Pasqua, così da consentire alle persone potenzialmente più esposte al coronavirus di restare a casa e non subire contraccolpi per le forniture. Simili iniziative sono state intraprese anche da Coop, Conad e Supermercati24, sia in Lombardia (l’area più colpita dai contagi) che in altre aree del Paese.
Esselunga in prima linea contro il Coronavirus
L’azienda milanese ha però pensato anche ai fornitori e alla loro tensione finanziaria, rafforzando l’accordo con Unicredit che agevola i pagamenti: Unicredit Factoring metterà a disposizione 530 milioni di euro di affidamenti per anticipare il pagamento dei crediti commerciali ed evitare ulteriori contraccolpi al sistema.
Nelle scorse settimane, Esselunga ha donato 2,5 milioni di euro agli istituti più impegnati nell’assistenza dei pazienti affetti da Covid-19 e nella ricerca scientifica; tali somme sono state destinate all’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma, alla Fondazione Irccs San Matteo di Pavia, all’Ospedale Luigi Sacco di Milano, all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, all’Ospedale Guglielmo da Saliceto di Piacenza e alla Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico.
Infine, nella giornata del 17 marzo Giuseppe Caprotti, figlio del fondatore di Esselunga, ha annunciato la creazione di un fondo di 10 milioni di euro per finanziare iniziative terapeutiche in Lombardia contro il coronavirus e per attivare un piano a favore delle categorie più deboli colpite dagli effetti dell’epidemia.
Anche Eurospin, nota azienda del canale discount, ha voluto offrire un contributo concreto alla lotta contro il coronavirus, donando 100 mila euro all’Istituto Nazionale Spallanzani di Roma e all’Ospedale Sacco di Milano, due dei centri più attivi in queste fasi di emergenza.
Le altre donazioni del mondo Food
La solidarietà sta contagiando molte imprese del food made in Italy e si moltiplicano le iniziative per sostenere gli ospedali impegnati nella lotta alla pandemia. Il gruppo Eataly ha deciso di donare alla ricerca una percentuale degli scontrini emessi in queste settimane, mentre gli chef del punto Eataly Genova al Porto Antico, in collaborazione con EcoBike Courier, hanno cucinato 300 mono-porzioni di lasagne e dolci per i professionisti dell’ospedale San Martino del capoluogo ligure.
Restando al Nord Italia, e per la precisione a Pavia, le aziende Moka Sir’s, Riso Scotti e Galbani hanno messo a disposizione le loro produzioni specifiche per supportare il lavoro di chi è impegnato nei reparti degli ospedali maggiormente sotto stress, come il San Matteo della città pavese, nell’ambito del progetto “Aiutiamoli ad aiutarci” nato da un gruppo di cittadini locali. In concreto, sono state messe a disposizione 15.000 capsule di caffè, 2800 monoporzioni a settimana fino a fine emergenza tra merendine, muffin, plumcake, crackers, barrette, e poi 650 porzioni a settimana fino a fine emergenza di formaggi, salumi e yogurt.
Alcune imprese attive nel settore del vending in Lombardia – Ada Vending, Gruppo Illiria, Miami Ristoro, Trivending e Torrefazione Varanini – hanno invece fatto rete e deciso di dare il loro contributo, sostenendo la campagna di raccolta fondi lanciata dalla Regione Lombardia, con donazioni che saranno usate per acquisti straordinari di materiali di consumo e strumentazioni necessari per gli ospedali del territorio.
Donazioni e iniziative benefiche contro l’emergenza coronavirus
Interventi straordinari anche al Centro e al Sud, dove si segnalano al momento tre iniziative partite dal mondo food. Anicav, l’Associazione Nazionale Industriali Conserve Alimentari Vegetali, ha stanziato 100 mila euro per supportare l’acquisto di attrezzature mediche e materiale sanitario per i presidi localizzati in Campania ed Emilia-Romagna, le regioni di riferimento in Italia per l’industria della trasformazione del pomodoro.
Il Gruppo Orogel ha donato 800 mila euro per l’emergenza, destinati all’ospedale Maurizio Bufalini di Cesena per il rafforzamento del reparto di terapia intensiva e donata alla Caritas di Cesena per aiuto e sostegno ai più bisognosi.
Il pastificio La Molisana ha destinato quasi 99 mila euro per l’acquisto di tre ventilatori polmonari per il blocco operatorio della Terapia Intensiva dell’ospedale Cardarelli di Campobasso, che potranno essere messi al servizio del personale sanitario nel fronteggiare i casi più gravi e le complicanze del coronavirus.
Infine Andriani, una delle più importanti realtà nel settore innovation food, ha donato 50 mila euro in favore degli Ospedali Regionali pugliesi.