Coscienza alimentare: cambiare abitudini e mangiare sano per stare bene

Il rapporto tra alimentazione e qualità della vita è sempre più stretto e, a maggior ragione in quest’epoca contraddistinta da interculturalità e globalizzazione dei mercati e da una società in cui informazione e comunicazione sono diffusi e potenzialmente alla portata di tutti, è sempre più fondamentale risvegliare la coscienza alimentare.

Che cos’è la coscienza alimentare

Con questo termine si fa riferimento a qualcosa di più specifico del classico invito a mangiare sano per stare bene, perché si concentra l’attenzione sullo sviluppo della consapevolezza che ogni scelta e preferenza compiuta per la propria alimentazione ha una ripercussione personale e generale. Non si tratta semplicemente di scegliere cibi sani pensando che questo permetta di beneficiare di un’alimentazione sana: la coscienza alimentare è comprendere che il cibo ha effetti sulle proprie vitalità e salute, ma anche sul benessere degli animali, sull’equilibrio ambientale e sull’emergenza nutrizionale o di sete nel mondo, ovviamente con impatto relativo, come dicevamo anche parlando del dramma dello spreco alimentare.

Sviluppare una consapevolezza alimentare

Si tratta, insomma, di un cambio prospettico e filosofico, per il quale ogni persona può imparare a valutare i differenti risvolti e le varie implicazioni dell’alimentazione, coniugando l’aspetto salutistico con quello sociale, fino ad arrivare a cambiare abitudini alimentari non solo per dimagrire, ma a scegliere cibi sani e una dieta compatibile con le più complesse esigenze ecologiche a tutto tondo, che ovviamente hanno una valenza trasversale e una portata decisiva.

Cibi sani: come mangiare bene per il benessere personale

I primi effetti di una corretta coscienza alimentare sono comunque quelli personali: avere consapevolezza dei cibi sani, delle giuste proporzioni di consumo e, insomma, di cosa e quanto mangiare ogni giorno consente di migliorare il proprio benessere, sentirsi e vivere meglio. Secondo una efficace sintesi che si è diffusa online, l’obesità è un problema che si cura con il ricorso a un dietologo, mentre i casi di sovrappeso possono essere superati con la coscienza alimentare.

Un regime alimentare equilibrato e regolare per perdere peso

Gli studi sulla diffusione dei problemi di linea (ma, soprattutto, di salute) degli italiani sono abbastanza impietosi: nel nostro Paese, il tasso di obesità tra gli adulti è vicino al 10 per cento, mentre gli italiani in sovrappeso sono il 35,3 per cento. Sommando questi numeri, si arriva a scoprire che quasi una persona adulta su due in Italia presenta una situazione di eccesso ponderale più o meno grave. Risvegliare la coscienza alimentare può aiutare a tradurre le basi teoriche della sana alimentazione in un regime alimentare sano e salutare, che faccia attenzione alla scelta dei cibi che fanno bene e sono naturali, preparati in modo da preservare il peso forma e offrire all’organismo le proprietà e gli elementi di cui ha bisogno, senza consumare alimenti nocivi per la salute ma, allo stesso tempo, senza rinunciare al piacere del mangiar bene.

Student holding tray of healthy food in school cafeteria lunchroom

Le basi della consapevolezza alimentare

Per riuscire in questi obiettivi bisogna innanzitutto imparare a conoscere e gestire l’aspetto quantitativo e quello qualitativo della dieta. Chiaramente, il primo fattore serve a equilibrare e mantenere il peso forma, e la coscienza alimentare personale si sviluppa con una serie di azioni e informazioni sul proprio fabbisogno calorico giornaliero e settimanale, sull’apporto calorico degli alimenti, sulla corretta lettura e interpretazione delle etichette nutrizionali e, non meno importante, anche sulle regole del cucinare bene: la preparazione di cibi sani passa anche dalle nostre mani, dalle ricette che ogni giorno prepariamo e dai piatti che mettiamo a tavola.

Mangiamo sano: come scegliere i cibi salutari

Sul versante qualitativo il percorso non è meno complicato: bisogna innanzitutto capire e approfondire i propri gusti, che dipendono in larga parte dalle abitudini passate e, dunque, possono anche essere modificati con un regime di educazione alimentare. Significa, in parole semplici, apprendere a distinguere i cibi buoni in quanto ipercalorici da quelli che invece sono buoni perché di alta qualità, con ingredienti naturali e preparati in maniera perfetta. Questo è uno dei punti centrali e critici di tante diete, che falliscono perché risulta difficile accettare cibi meno calorici che appaiono meno appetibili senza aver sviluppato un’abitudine del gusto e ai nuovi gusti. Un primo passo può essere quello di eliminare dal regime alimentare e dalla lista della spesa i prodotti che contengono ingredienti nocivi per il corpo, come grassi idrogenati o additivi, oltre che ovviamente aggiungere alla dieta una sostanziosa dose di verdure e altri cibi genuini.

Come mangiare sano, un obiettivo alla portata di tutti

Questo processo di educazione verso la nutrizione porta dunque alla nascita di una piena coscienza alimentare, che da un lato preveda di cambiare abitudini alimentari per dimagrire e, dall’altro, metta in risalto anche l’impatto delle singole scelte sul versante sociale e ambientale. A quanto pare, nonostante i poco rassicuranti dati sulla diffusione dell’obesità, in Italia i consumatori comunque stanno prestando maggiore attenzione a questi temi, e l’ultimo rapporto della Coop segnala che una quota del 58 per cento degli italiani “privilegia un’alimentazione genuina e sana con attenzione ai contenuti degli alimenti”. In particolare, il consumo di frutta e verdura è segnalato nel 65 per cento delle famiglie, l’olio d’oliva è usato dal 57 per cento delle persone, e più di un connazionale su due evita cibi fritti e soffritti e usa poco sale e zucchero. Piccoli ma significativi segnali verso un benessere collettivo che passa anche dalla tavola.

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