La Grecia ha un’antica tradizione casearia e le sue produzioni d’eccellenza soddisfano da anni il palato degli appassionati di questi prodotti: i formaggi greci, tra cui la celeberrima Feta, sono infatti protagonisti di tanti piatti, serviti semplicemente come antipasto o mezedes con del vino o usati come ingredienti cruciali in insalate, contorni e dolci. Il formaggio è quindi una parte vitale della cucina greca classica – secondo i miti dell’Antica Grecia a insegnare l’arte casearia agli uomini fu il dio Aristeo, figlio di Apollo – e tra i formaggi tipici greci ci sono principalmente prodotti a base di latte di capra e pecora, anche se negli ultimi anni sono in crescita le tipologie con latte di mucca: ecco quindi un giro tra le specialità più saporite e versatili, che ormai possiamo trovare e gustare anche qui da noi.
La storia dei formaggi greci
La produzione casearia greca risale ai tempi antichi e presenta un’ampia varietà di formaggi, tra cui spicca sicuramente la feta, che è per antonomasia il tipico formaggio greco, noto in tutto il mondo; ma ci sono anche tantissime specialità forse meno familiari fuori dai confini del Paese ellenico, che però meritano un posto d’onore per gli appassionati di formaggi e vantano anche molti riconoscimenti d’eccellenza, come la Denominazione di Origine Protetta (DOP) da parte dell’UE.
I formaggi greci sono quindi tanti, presenti su tutto il territorio e con tante differenze anche a livello regionale, così come diversificati sono gli utilizzi gastronomici, che dipendono anche dalla zona di origine e dalle tradizioni locali: ad esempio, se la feta è comunemente servita come elemento caratterizzante di una tradizionale insalata greca, la Myzithra è l’ingrediente principale della mizithropita cretese mentre la graviera rende ancora più golose alcune preparazioni tipiche come le melanzane al forno, e altri formaggi ancora diventano dei golosi aperitivi da consumare in accompagnamento al vino ouzo o tsipouro.
Quali sono i formaggi tipici greci
Come detto, il più tipico formaggio greco è la feta, prodotto con una miscela di latte di pecora e di capra e sottoposto a una lavorazione speciale che ne determina la caratteristica consistenza morbida, compatta e friabile, oltre che il gusto che conquista al primo assaggio. Di colore bianco e sfumature aromatiche che lasciano spazio anche a note leggermente piccanti, la feta viene stagionata per diverse settimane e poi conservata in botti piene di salamoia per un minimo di 2 mesi, e anche successivamente necessita di una buona idratazione perché si secca abbastanza rapidamente (motivo per cui si commercializza proprio confezionandola in salamoia o in una soluzione di latte salato).
Dal punto di vista alimentare, la feta si abbina praticamente a ogni tipo di piatto greco e si trova in ogni voce del menu, dall’antipasto al dolce: è ingrediente di insalate fresche, contorno di piatti di carne, ma può essere anche cotta per fare torte spesse e croccanti o golosità come la saganaki (feta fritta), anche se può anche essere gustata semplicemente condita da un filo di olio d’oliva e una spolverata di origano.
Il secondo formaggio più popolare della Grecia è la graviera, prodotto in forme circolari (che ricordano quelle del nostro Parmigiano Reggiano, anche se le affinità finiscono qui, soprattutto in termini di pregio e gusto) e caratterizzato da pasta dura di colore giallo e crosta dura, con un sapore che, in base alla stagionatura e alla lavorazione, può essere dolce e nocciolato o un po’ piccante e leggermente salato. Ci sono almeno due grandi varianti conosciute: la Graviera di Creta (Graviera Kriti) ha marchio DOP, si realizza con latte di pecora, matura per almeno cinque mesi e ha un sapore leggermente dolce; la graviera di Naxos è prodotta principalmente con latte di mucca, ma su base locale ci sono anche forme prodotte con latte di capra o misti. La Graviera ha largo uso nelle ricette greche, e può essere affettato, grattugiato e spolverato sulla pasta, utilizzato in piatti al forno o servito in insalata.
Il Kefalotiri (o kefalotyri) è considerato il più antico dei formaggi a pasta dura di Grecia e ha vari aspetti in comune con il Graviera, ma è decisamente più salato e più duro: prodotto con latte di capra o di pecora non pastorizzato (o talvolta entrambi), ha un sapore piccante e sapido, che ben si presta ad accompagnare varie preparazioni, come la pasta (condimento a crudo, come da tradizione italiana), stufati o sughi, oltre che per fare varianti di Saganaki.
Le specialità casearie della Grecia
L’arte casearia greca offre ancora tante altre produzioni di eccellenza da scoprire, come la Myzithra, un formaggio bianco e cremoso fatto con siero di latte e latte di pecora o di capra pastorizzato, che spesso si gusta come dessert con il miele o nelle insalate e nei dolci.
Il kasseri è uno dei formaggi più popolari del Paese ed è prodotto principalmente nelle regioni nord-occidentali della Grecia e sull’isola di Lesbo: è un altro formaggio giallo a pasta filata semidura, fatto con latte di pecora o un misto con prevalenza di latte di pecora e parte residuale di capra. Il nome Kasseri si riferisce alla parola latina caseus, che significa formaggio: ha un sapore dolce ma pieno, con una “discreta” sapidità, e ben si presta a diventare ripieno di torte al formaggio, ingrediente di panini o comune formaggio da tavola.
Il Galotyri è un formaggio bianco molto morbido, fresco e piccante, che sembra quasi una salsa: il suo nome significa “formaggio lattiginoso” ed è fatto con feta, latte fresco e yogurt: per assaporarlo al meglio possiamo spalmarlo su una fetta di pane o su un cracker, o usarlo come alternativa più light alla ricotta.
Anche il Manouri è una sorta di crema di formaggio, prodotto con siero di latte di pecora o di capra a cui si può aggiungere latte e/o panna intera di pecora o capra: si usa spesso in insalata o come dessert con miele e frutta secca, ma molti lo usano come base delle cheesecake, ingrediente per torte dolci o alternativa allo yogurt sul tavolo della colazione.
È invece un formaggio affumicato il Metsovone, prodotto prevalentemente con latte vaccino (o con una miscela di latte vaccino e ovino o caprino) e stagionato per circa 3 mesi, con pasta che ricorda un po’ la filatura del nostro provolone: originario di Metsovo, un pittoresco villaggio di montagna nel nord della Grecia, il metsovone è un formaggio affumicato semiduro forse non molto conosciuto al di fuori del Paese, ma ottimo come formaggio da tavola o da grigliare (ad esempio, con un po’ di pepe di Caienna per esaltarne il sapore).
Sotto il nome di Kopanisti rientra una categoria di formaggi bianchi a pasta molle, privi della crosta, dal sapore vagamente simile a quello di eccellenze come Roquefort, Stilton e Gorgonzola: prodotto con latte intero di vacca, pecora o capra (o una miscela dei tre), oggi è fatto anche con latte di mucca ed è declinato in tante varianti locali. La più famosa è forse quella di Mykonos (Kopanisti Mykonou), che è un formaggio morbido, pepato e dall’odore pungente, con colore rosa tenue e sapore ricco.