Ristoranti d’Italia 2022 Gambero Rosso: ecco tutti i premiati

Un mondo della ristorazione che cerca di ritrovare serenità e stabilità dopo l’inevitabile colpo della pandemia e che, grazie all’attenzione alla qualità di materie prime, servizio e accoglienza, riesce in molti casi a tornare a brillare: è questo il quadro che emerge dalla nuova guida Ristoranti d’Italia 2022 Gambero Rosso, che fotografa il panorama del mangiar bene in Italia e segnala un aumento degli indirizzi recensiti, nuove aperture e nuovi ingressi nel gotha della ristorazione tricolore.

Ristoranti d’Italia 2022 Gambero Rosso, la fotografia sulla ristorazione italiana

Dopo lo stop forzato dello scorso anno, la presentazione della 32esima edizione della guida “Ristoranti d’Italia 2022” del Gambero Rosso è tornata dal vivo al Rome Marriott Park Hotel, proponendo il classico format che prevede la premiazione dei migliori ristoratori e l’assegnazione dei riconoscimenti speciali e, a seguire, la cena Tre Forchette,  che permette di conoscere dal vivo la cucina di alcuni dei migliori chef italiani che realizzano un percorso di degustazione unico composto da piatti d’autore accompagnati da una selezione di grandi vini premiati dalla guida Vini d’Italia 2022.

La nuova edizione della Guida Gambero vede aumentare il numero degli indirizzi recensiti in generale e dei locali ai vertici delle classifiche nelle rispettive categorie: guardando i numeri, sono ora 2700 gli esercizi segnalati, con 245 novità. In salita anche le Tre Forchette, il riconoscimento massimo assegnato dagli ispettori, che ora sono 41 grazie a 4 nuovi ingressi, mentre i Tre Gamberi aumentano di una unità e raggiungono quota 32. Tra le novità nelle altre categorie, 11 locali guadagnano Tre Bottiglie, 4 sono i Tre Mappamondi, 3 i locali Tre Cocotte, 4 i Tre Boccali e salgono a 42 gli indirizzi con i Premi Speciali, in 21 categorie differenti.

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Le new entry nella Guida Gambero Rosso 2022

L’ultimo anno della ristorazione italiana è stato piuttosto intenso e critico, ma ha dato spazio anche ad alcune dinamiche positive: tra le novità segnalate da Gambero Rosso ci sono il ritorno di Antonino Cannavacciuolo nella natia Campania (subito notato e premiato anche dalla Guida Michelin 2022), l’accoppiata tra Bottura e Ferrari a Maranello, lo sbarco dei grandi chef a Portofino (dove spiccano Carlo Cracco e i fratelli Cerea), la prima avventura in solitaria di Davide Di Fabio dopo l’addio alla Francescana, ma anche il grande fermento del Sud Italia e in particolare della Campania.

In effetti, i nuovi ingressi nella guida Ristoranti d’Italia 2022 Gambero Rosso sono localizzati tutti al Centro-Sud: a conquistare le prestigiose “Tre Forchette” sono infatti i ristoranti Danì Maison a Ischia (Napoli), Andreina a Loreto (Ancona), Idylio by Apreda del The Pantheon Iconic Rome Hotel e Enoteca La Torre a Villa Laetitia a Roma.

La classifica dei ristoranti italiani secondo il Gambero Rosso

A contraddistinguere la guida Gambero Rosso è però soprattutto il sistema di punteggio assegnato alle Tre Forchette, che in pratica determina una sorta di classifica dei migliori ristoranti italiani (e che era stato sospeso lo scorso anno).

La graduatoria dell’edizione 2022 vede il trionfo di Niko Romito del Reale a Castel di Sangro (L’Aquila) con 96 punti su un massimo di 100, che supera Massimo Bottura con Osteria Francescana a Modena e Heinz Beck con La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri, appaiati a 95 punti.

A quota 94 troviamo altri tre nomi forti della ristorazione italiana, ovvero Massimiliano Alajmo con Le Calandre a Rubano (Padova), Mauro Uliassi con Uliassi a Senigallia (Ancona) ed Enrico Crippa con Piazza Duomo ad Alba (Cuneo). Ancora più affollato il posizionamento a 93 punti, dove si ergono Carlo Cracco con Cracco a Milano, i fratelli Cerea con Da Vittorio a Brusaporto (Bergamo), Antonino Cannavacciuolo con Villa Crespi a Orta San Giulio (Novara), Moreno Cedroni con Madonnina del Pescatore a Senigallia (Ancona), l’Enoteca Pinchiorri di Giorgio e Annie Féolde (con chef Riccardo Monco) a Firenze, la famiglia Iaccarino con il Don Alfonso 1890 a Massa Lubrense (Napoli) e Antonio Mellino con Quattro Passi a Nerano (Napoli).

Tra gli altri ristoranti al top in Italia ci sono poi Gennaro Esposito alla Torre del Saracino a Vico Equense (Napoli) e Norbert Niederkofler del ristorante St. Hubertus de l’Hotel Rosa Alpina di San Cassiano (Bolzano) con 92 punti, Davide Oldani e il suo ristorante D’O a Cornaredo (Milano), Enrico Bartolini con il Mudec Restaurant a Milano e Gianfranco Vissani di Casa Vissania Baschi (Terni) con 91 punti. Quota 91 è raggiunta anche da due delle new entry, Danì Maison e Idilyo, mentre gli altri due locali d’èlite si fermano a 90 punti.

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I premi speciali dell’edizione 2022

In Ristoranti d’Italia 2022 Gambero Rosso c’è ampio anche ai Premi Speciali, che aumentano di , numero e tipologie come segno della “sempre più articolata e dettagliata attenzione a quanto accade nel mondo che esploriamo e raccontiamo a chi ci segue”, come scrivono dalla prestigiosa guida, che ora dedica uno spaccato anche al mondo delle creazioni a base di formaggio e a quello della valorizzazione top dell’olio extravergine, ad esempio.

Tra gli special award più ambiti, il premio cuoco emergente è andato a Luigi Salomone di “Re, Santi e Leoni” a Nola (Napoli); il ristorante “Bu:r” a Milano si merita il riconoscimento per l’innovazione in cucina e il citato Davide Di Fabio de “Dalla Gioconda” a Gabicce Mare quello per la novità dell’anno. Pioggia di premi per i grandi nomi della cucina italiana: Carlo Cracco è il ristoratore dell’anno, Mauro Uliassi conquista la menzione per il “menu degustazione dell’anno”, Moreno Cedroni quella per il servizio di sala ed Enrico Crippa quella per la miglior proposta al bicchiere al ristorante.

La via per la ripresa

A margine dell’evento di presentazione e premiazione, la curatrice della Guida Gambero Rosso 2022 Laura Mantovano ha detto che “la ristorazione italiana può tornare ad essere un volano per tutto l’agroalimentare italiano, grazie ad un vero gioco di squadra e all’indispensabile supporto delle istituzioni”, soffermandosi in particolare sulla reazione alla grande difficoltà.

“Per uscire dalla convalescenza post pandemia, i migliori interpreti della cucina italiana contemporanea hanno trovato la chiave di volta per (ri)conquistare la fiducia con attenzione ai distanziamenti e alla salvaguardia dei clienti, ma anche con piatti semplici, piatti comfort, impressi nella memoria e nel lessico di tutti, preparazioni che regalano gioie al palato e al cuore: sapori netti, riconoscibili, che mettono a proprio agio” e dimostrano la grande capacità di evoluzione e di adattamento del settore.

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