Una tavola imbandita di tante pietanze, per lo più salate, che celebrano la fine della Quaresima e quindi la ritrovata possibilità di gustare alimenti non-magri e a base di carne: in alcune regioni del centro Italia, come Lazio, Umbria e Marche, continua a ripetersi la tradizione della Colazione di Pasqua, una vera e propria riunione gastronomica familiare che inaugura i festeggiamenti del giorno della Risurrezione.
Colazione di Pasqua, che cos’è?
È una colazione straordinaria, che somiglia molto più a un brunch per caratteristiche e portate, ed è tipica del Centro Italia, in particolare del Lazio e della città di Roma: parliamo della colazione di Pasqua, una consuetudine che affonda le proprie radici nei tempi passati, sia per allestimento che per significato simbolico.
La colazione del giorno di Pasqua è molto abbondante e si protrae fino all’ora di pranzo: secondo la tradizione, la tavola deve essere addobbata a festa con una tovaglia bianca, il colore della purezza, allestita come per un pranzo (con posate, piatti e bicchieri) e non come per una normale colazione, e deve essere colma di tante gustose portate dolci e salate, che però non possono essere consumate prima della benedizione del sacerdote.
Il significato dell’abbondanza è piuttosto facile da intuire: dopo i 40 giorni di digiuno e di astinenza dalle carni della Quaresima – e dopo il periodo invernale che storicamente rappresentava un momento di “stenti” per le persone, soprattutto per le classi meno agiate e legate a un’economia di tipo rurale – è il momento di tornare a festeggiare le gioie della gola, consumando nuovamente la carne, ma anche tanti alimenti fortemente simbolici.
Gli alimenti simboli nella colazione pasquale
Se la tovaglia rappresenta il primo elemento simbolico della colazione di Pasqua, i nostri occhi saranno sicuramente attratti da quel che allestiamo al di sopra, ovvero tutte le preparazioni che rendono davvero eccezionale e straordinaria questa occasione.
Nelle varie versioni di questa consuetudine non possono mancare due alimenti, che rappresentano i simboli stessi della Pasqua della tradizione cristiana antica: l’uovo e i salumi.
L’uovo, infatti, rappresenta la Resurrezione e la vita (mentre il guscio è un richiamo al sepolcro), ed è questo il motivo per cui sin dal Medioevo era di buon auspicio regalarsi delle uova fresche, che poi si sono evolute nelle odierne uova di cioccolato di Pasqua. I salumi, invece, testimoniano in termini più profani la resurrezione del palato dopo la Quaresima: da tradizione, il maiale si uccide e lavora a gennaio, e quindi il giorno di Pasqua è l’occasione ideale per provare i primi prodotti che sono pronti al consumo necessitando di una stagionatura breve, come salamini e capocollo, e che ci offrono un ulteriore esempio della secolare coincidenza tra i ritmi della natura e quelli del calendario liturgico.
Cosa si mangia a colazione a Pasqua?
Uova e salumi sono soltanto due delle pietanze che arricchiscono la tavola nella mattina di Pasqua, contribuendo a creare un’atmosfera conviviale e luculliana che ben si adatta al tono della festa, che celebra il giorno della Resurrezione, ma anche la fine del digiuno e il ritorno ai piaceri della vita.
Dal punto di vista alimentare, la speciale colazione pasquale arriva a essere anche più sontuosa del pranzo del giorno della Resurrezione, perché propone un menu sontuoso con ogni tipo di prelibatezza: uova sode, frittata con i carciofi, torte rustiche, coratella d’agnello con i carciofi (piatto tipico della tradizione romana), specialità come la corallina (un tipico salame umbro fatto con magro di suino di spalla e lardelli di grasso), la pizza al formaggio e la pizza di pasqua sbattuta e, e poi anche tanti dolci golosi, come colombe, pastiere e uova di cioccolato.
A completare questa rottura del digiuno quaresimale, fortemente simbolica e ricca di portate, sono le bevande da abbinare ai piatti, sia dolci che salati, come succhi di frutta, caffè o cappuccino, vini e bollicine. Nel Lazio, poi, era tradizione consumare lo squajo o cioccolata a squajo, praticamente una cioccolata calda aromatizzata con vaniglia e cannella e servita in tazza.
Come preparare la colazione di Pasqua
Anche se non è diffusa in tutte le regioni italiane – a Napoli, ad esempio, è il pranzo pasquale ad avere centralità e simbolismi maggiori – possiamo preparare facilmente una perfetta colazione di Pasqua in casa per festeggiare questa importante ricorrenza in famiglia.
Alcune delle preparazioni da servire sono arci-note, come le uova sode (simbolo di tutte le feste pasquali), i carciofi, la coratella, il tagliere con i formaggi e i salumi vari che compongono anche la classica fellata, mentre su due specialità forse conviene soffermarsi un po’.
È il caso della pizza al formaggio, una sorta di pane lievitato con parmigiano, pecorino ed emmenthal, perfetto da abbinare a salumi e formaggi, e soprattutto della pizza sbattuta: si tratta di un tipico dolce laziale e romano, che può ricordare nell’aspetto un panettone e si prepara con uova, farina, lievito di birra, zucchero, burro, latte, vanillina, canditi, scorza d’arancia e di limone, e che prevede classicamente (da cui il nome) una lavorazione lenta e paziente per sbattere le uova, rigorosamente a meno, fino a ottenere un composto chiaro e spumoso che non necessita di lievito per gonfiarsi.