Dolci dei morti: le più famose ricette della tradizione italiana

Il Giorno dei Morti è una ricorrenza presente in molte culture del mondo, un’occasione per onorare e ricordare coloro che non sono più con noi. In Italia, come noto, la data per questa ricorrenza è il 2 Novembre e in molte regioni del nostro Paese la tradizione si arricchisce di un elemento molto particolare: i dolci. In effetti, qui dove la gastronomia è un’arte e un patrimonio culturale, è quasi inevitabile che il ricordo dei defunti si esprima anche attraverso la preparazione di dolci tipici, che variano da regione a regione. Facciamo allora un bel salto tra torroni, biscotti, pasticcini e preparazioni varie che contraddistinguono questo periodo e che raccontano una storia molto antica, visto che la tradizione di commemorare i defunti con i dolci ha radici che risalgono addirittura alla cultura greco-romana!

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Dolci dei morti, una tradizione antica

La tradizione di preparare dolci per i morti, quindi, ha radici molto antiche e profonde: questa pratica, che unisce il sacro e il profano, il dolce e l’amaro, la vita e la morte, è un esempio di come il cibo possa essere un potente strumento di comunicazione e di connessione con l’aldilà, diventando un mezzo per onorare i morti e propiziare gli dei legandosi a riti religiosi e cerimonie funebri.

In particolare, nell’antica Grecia era consuetudine, durante le cerimonie funebri, offrire ai defunti cibi e dolci: questi doni, chiamati “necrodolie“, erano spesso a base di miele, un ingrediente considerato sacro e purificante. Inoltre, durante le “Anthesterie“, feste in onore del dio Dioniso, si preparavano dolci a forma di animali o di oggetti sacri, che venivano poi offerti al dio o consumati in suo onore.

Anche nell’antica Roma il cibo aveva un ruolo importante nei riti funebri: durante le “Parentalia”, una festa in onore dei defunti che durava nove giorni, le famiglie romane preparavano banchetti e offrivano cibo e vino alle tombe dei loro cari. Proprio l’ultimo giorno delle Parentalia, chiamato “Feralia” si preparavano poi dei dolci chiamati “liba”, offerti agli dei Mani, divinità degli inferi. Queste specialità erano a base di farina, miele e olio, e venivano cotti su foglie di alloro, un albero sacro ad Apollo, dio del sole e della luce, ma anche della poesia e della musica: questo rito aveva lo scopo di placare gli spiriti dei morti e di garantire la protezione degli dei.

Affetto e attenzione verso chi ci ha lasciato sono anche alla base di altri riti, come quello di imbandire la tavola per la cena dei morti, che ritroviamo in molte regioni d’Italia, così come era diffusa la credenza che in alcune notti “speciali” le anime dei defunti facessero temporaneamente ritorno sulla terra e, quindi, fosse necessario preparare qualcosa di buono (e magari goloso) da far mangiare ai nostri cari nel lungo tragitto di ritorno verso l’aldilà.

Con la diffusione del Cristianesimo, e in particolare con l’introduzione della festa di Ognissanti da parte della Chiesa Cattolica, la celebrazione del 2 novembre come Giorno dei Morti unisce e fa confluire queste antiche tradizioni con le usanze locali e con le influenze di altre culture, dando vita a una varietà di dolci dei morti che riflettono la ricchezza e la diversità della gastronomia italiana. 

I dolci dei morti in Italia

Saltando quindi ai giorni nostri, possiamo racchiudere sotto l’espressione “dolci dei morti” una lunga serie di specialità dolciarie che vengono preparate in Italia in occasione del Giorno dei Morti, celebrato il 2 novembre. Questi dolci, che variano da regione a regione, sono un elemento fondamentale della tradizione culinaria italiana e rappresentano un modo per onorare e ricordare i defunti.

Spesso preparati con ingredienti simbolici e con forme che ricordano ossa o altre parti del corpo umano, queste specialità servono a onorare i defunti e a celebrare il ciclo della vita e della morte. Inoltre, la loro preparazione è un’occasione per riunire la famiglia e per tramandare le ricette di generazione in generazione, rafforzando così il legame con le radici e le tradizioni.

Guardando proprio agli ingredienti dei dolci dei morti, anche se possono variare a seconda della regione e della ricetta specifica, ci sono alcuni elementi ricorrenti che hanno un forte significato simbolico: ad esempio, le mandorle sono protagoniste di tantissime ricette e simboleggiano la vita eterna, poiché l’albero di mandorlo è uno dei primi a fiorire in primavera, annunciando il risveglio della natura.

In maniera simile, frutta secca e spezie (presenti in dolci come il “Pan dei Morti” in Lombardia) simboleggiano l’abbondanza e la ricchezza della terra e ricordano i profumi dell’Oriente e il viaggio delle anime verso l’aldilà. Persino lo zucchero non solo serve a dolcificare i dolci, ma ha anche un significato simbolico, rappresentando la dolcezza della memoria e la speranza di una vita dopo la morte, mentre il miele è un rimando diretto alla citata tradizione greco-romana.

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Dolci dei morti: l’elenco delle ricette più famose e golose

Dal Nord al Sud Italia ci sono tantissime ricette tipiche e tradizionali che vengono preparate per la commemorazione dei morti e praticamente ogni regione italiana ha le sue specialità per omaggiare i defunti.

Ecco qui alcune delle specialità più famose e golose.

  • Cavalli dei morti, ricetta tipica del Trentino Alto Adige

In Trentino Alto Adige, per il giorno dei defunti, vengono preparati dei pani dolci di grandi dimensioni che si chiamano Cavalli dei Morti. La scelta di questo nome un po’ bizzarro non è solo legato alla loro forma tipica del ferro di cavallo, ma pare che sia legata al culto greco della dea Epona, ovvero la dea protettrice dei cavalli, che era solita accompagnare le anime dei defunti nell’oltretomba. Qui la ricetta.

  • Pane dei Morti, ricetta tradizionale di Milano

Il Pane dei Morti è un dolce tipico della regione Lombardia che si prepara in occasione della festa dei morti: biscotti tritati, amaretti, uvetta, mandorle, cacao, fichi secchi, noce moscata, cannella ed un abbondante spolverata di zucchero a velo. Secondo quanto viene tramandato, la ricetta esisteva già nel XV secolo ed ancora oggi resta sempre la stessa! Se volete preparare il Pan dei Morti, clicca qui la ricetta. 

  • Pan dei Santi, ricetta toscana

C’è anche chi lo chiama “pan coi santi” ma la ricetta è praticamente la stessa. L’impasto del Pan dei Santi nasce dall’unione di farina, strutto, noci, miele, pepe nero e uvetta, per poi passare ad una cottura in forno. Mi raccomando non confondete questa preparazione con quella del pane dei morti, anche perché qui siamo in Toscana e questo dolce viene preparato ininterrottamente il 2 novembre fino alla fine del periodo di Avvento.

  • Ossa dei Morti, dolci tradizionali italiani

Non lasciatevi forviare dal nome, i biscotti Ossa dei Morti vengono preparate in tutto lo Stivale e sono semplicemente dei dolci dalla forma un po’ allungata e dal colore chiaro. Ogni regione (più o meno) ha la propria variante e proprio per questo in Piemonte e Lombardia i principali ingredienti utilizzati sono albume d’uovo e mandorle, a Parma la pasta frolla e la glassa di cioccolato o zucchero, a Siena le mandorle tritate ed infine i dolci ossa dei morti siciliani sono quelli più conosciuti ed apprezzati e si realizzano con l’aggiunta di spezie all’impasto tra cui cannella e chiodi di garofano.

  • Torrone dei morti, “O’Morticiello”

In Campania ogni pasticceria, bar o negozio specializzato in articoli per dolci vende nel mese di ottobre e fino alla domenica successiva della festa dei morti il Torrone dei Morti, spesso chiamato anche più familiarmente come “O’ Morticiello” (ovvero il piccolo morto) per la sua somiglianza ad una cassa da morto. Rispetto alla versione classica e più nota di torrone bianco con miele e mandorle, qui siamo di fronte a un tronchetto di lunghezza che varia dai 50 ai 70 cm, con una ricopertura di cioccolato e ripieno di una morbida crema ai gusti più svariati: da quelli più classici, nocciola e cassata, a quelli più golosi come pistacchio o nutella, fino ad arrivare alle novità di ogni anno come il gusto kinder cereali o oreo. Ogni anno la città di Napoli è praticamente invasa dal torrone morbido, che viene venduto strategicamente in spesse fette, così da consentire l’assaggio (e l’acquisto) di gusti diversi. Se volete provare il Torrone dei Morti, cliccate qui per la ricetta.

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  •  Piada dei morti romagnola

In Emilia Romagna, il dolce tipico della festa dei defunti è la piada dolce. Un semplice impasto di brioche ricoperto con frutta secca: noci, pinoli, mandorle e uvetta ricoperte da una glassa al miele donano al dolce un sapore tipicamente autunnale e quindi perfetto per questo periodo. Se volete provare a rifare in casa la piada dolce in occasione della festa dei morti, cliccate qui per la ricetta.

  • Fave dei Morti

Oggi sono dei biscottini preparati con albume d’uovo, zucchero, mandorle tritate e buccia di limone grattugiata, in passato però era una ricetta con le fave secche. Secondo un’antica credenza le fave erano infatti un tramite con i defunti che, attraverso le lunghe radici che crescevano nel terreno, riuscivano a far arrivare le loro anime nei baccelli. Nel tempo, a causa del favismo, si è pensato di sostituire le fave con le mandorle ma il nome di questo dolce diffuso in Umbria, Lazio e molte altre regioni d’Italia, è rimasto invariato. Per la festa del 2 novembre le più famose sono le favette triestine, leggermente più piccole e deliziose. Qui per la ricetta

  • Colva o Grano dei morti

Tra i più tipici dolci dei morti pugliesi troviamo la Colva, o Grano dei Morti che si prepara a Barletta e a Foggia e ha un forte valore simbolico. Il grano, infatti, rappresenta il legame tra la vita e la morte attraverso i chicchi piantati nel terreno che cedono successivamente il loro posto ai germogli. Oltre al grano bollito, la ricetta prevede pezzetti di cioccolato, chicchi di melograno, vincotto, uva bianca, noci e magari anche un po’ di cannella, con la fortuna che questo dolce non si prepara solo per il 2 novembre ma per tutto il periodo autunnale.

  • Fanfulicchie

Arrivano da Lecce e sono dei bastoncini di zucchero, colorato e attorcigliato, al gusto di menta. Le Fanfulicchie, sono dolci dei morti che piacciono da impazzire ai bambini e vengono vendute unicamente nei giorni dell’1 e del 2 novembre presso le bancarelle che conducono al cimitero, assieme ai giocattoli in legno.

  • Dolci dei morti siciliani

Mani, Dita di Apostolo e Pupi Siciliani sono tre dolci differenti che appartengono tutti alla tradizione siciliana. Le Mani sono dei panini dolci (com’è facile intuire, a forma di mani), le Dita di Apostolo sono di marzapane (e hanno la forma di dita) e i Pupi Siciliani sono di zucchero (a forma di statuette) e rappresentano gli avi di ogni famiglia. In realtà in tutta la Sicilia sono tanti i dolci che vengono preparati proprio per questa ricorrenza della festa dei defunti e di Ognissanti e che meriterebbero di essere menzionati: le piparelle sono i biscotti croccanti fatti con le mandorle che si preparano a Messina, i ‘nZuddi di mandorle, miele, farina e cannella invece si fanno a Catania.

E poi, restando ancora un po’ in Sicilia, non possiamo non citare la Frutta Martorana, nata a Palermo e diffusa in tutta la regione: originariamente preparata solo in occasione della Festa dei Morti, oggi questi dolcetti tipici a base di farina di mandorle e zucchero che replicano minuziosamente della coloratissima frutta sono (per fortuna!) disponibili per tutto l’anno e praticamente conosciuti in tutto il mondo. 

I dolci dei morti nel resto del mondo

La tradizione di celebrare il giorno dei morti con dolci non è esclusiva dell’Italia, ma è presente in molte culture del mondo come rituale importante che riflette le credenze e le tradizioni locali e che, al di là delle differenze, ha lo scopo di celebrare la vita, onorare i defunti e rinnovare il legame tra i vivi e l’aldilà.

Tra gli esempi principali citiamo:

  • Pan de Muerto, Messico.

In Messico, il “Pan de Muerto” è un elemento fondamentale del Dia de los Muertos, una festa colorata e vivace che celebra la vita e la morte. Questo pane dolce, decorato con ossa di pasta e spolverato con zucchero, è offerto agli altari dei defunti e consumato in loro onore.

  • Huesos de Santo, Spagna

In Spagna, durante il Dia de Todos los Santos, si preparano i “Huesos de Santo”, dolci a forma di osso ripieni di marzapane. Questi dolci, realizzati con zucchero, mandorle e uova, simboleggiano la vita eterna e la resurrezione.

  • Baozi, Cina

In Cina, durante la Festa dei Fantasmi, si mangiano i “Baozi”, panini dolci al vapore. Questi panini, che possono essere ripieni di vari ingredienti, come pasta di fagioli rossi o loto, sono offerti agli antenati e ai fantasmi affamati per placare il loro spirito.

  • Bibingka, Filippine

Nelle Filippine, durante il “Undas” (Giorno dei Morti), si prepara la “Bibingka”, una torta di riso cotta su foglie di banano. Questo dolce, che può essere arricchito con vari ingredienti, come uova, latte di cocco e formaggio, è un omaggio ai defunti e un simbolo di comunione tra i vivi e i morti. 

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