È uno dei sistemi pedagogici più usati e apprezzati al mondo, una disciplina che considera il bambino come un individuo libero che deve avere il suo spazio e che gli adulti devono aiutare e accompagnare nel percorso di formazione: il metodo Montessori, sviluppato dalla pedagogista italiana Maria Montessori nel Novecento, prevede tante attività anche in cucina, che ci possono aiutare anche ad avvicinare i piccoli alle buone pratiche di alimentazione.
Il Metodo Montessori
Il metodo Montessori è un ricco e complesso sistema educativo creato e sviluppato da Maria Montessori a partire dal primo decennio del 1900, conosciuto in ogni parte del mondo e oggi praticato in oltre 65 mila scuole a livello globale.
Il suo principio di base è dare al bambino libertà di manifestare la sua spontaneità nel percorso del suo sviluppo personale, rispettando i suoi ritmi e il suo potenziale di energia e creatività che possiede sin dalla nascita.
Fino ai sei anni, i piccoli hanno una mente “assorbente”, in grado di assimilare tutto ciò che li circonda, di adattarsi all’ambiente e di acquisire nuove conoscenze. Il bambino si costruisce nel corso di particolari periodi sensitivi, quando si concentra completamente in quello che fa, soprattutto se lavora con le mani.
Il ruolo degli adulti
In questo scenario, gli adulti hanno un ruolo importante e devono superare un vecchio modo di pensare al bambino come semplice “argilla da plasmare”: i grandi sono accompagnatori ed educatori che intervengono per aiutare il piccolo a conquistare la “liberazione dell’anima”, allestendo nella maniera migliore lo spazio e l’ambiente circostanti e fornendo oggetti pedagogici appositamente studiati per favorire lo sviluppo intellettuale del bambino.
Le attività Montessori in cucina
Come già dicevamo in un articolo precedente – parlando della chiusura delle scuole a causa dell’emergenza Coronavirus e di consigli per trascorrere il tempo con i nostri piccoli – la cucina è considerata un ambiente importante per mettere in pratica le attività Montessori, operazioni apparentemente semplici ma che hanno una grande valenza nel percorso accrescitivo dei bambini.
60 attività Montessori in cucina, il libro guida per genitori
Sul tema sono stati pubblicati anche molti libri, come ad esempio “60 attività Montessori in cucina” di Federica Buglioni & Annalisa Perino edito da L’ippocampo ragazzi, che è un pratico manuale pensato per aiutare genitori ed educatori a mettere in pratica “ogni giorno azioni di educazione alimentare alla luce del pensiero pedagogico di Maria Montessori”.
L’importanza della cucina e dell’alimentazione
La cucina è uno spazio di coesione e di amore, nonché momento di apprendimento e di crescita per il bambino: cucinare significa dedicare tempo, creatività e fantasia a trasformare alcune materie prime in un prodotto diverso, ma anche (spesso) pensare alle persone cui vogliamo bene e preparar loro da mangiare.
Ma è anche un vero e proprio paradiso sensoriale, perché può toccare, assaggiare, annusare e manipolare ingredienti e preparazioni.
Momenti di condivisione e autonomia
Il piccolo ci può guardare e imitare, tentando di fare da sé: non dovrà però esser lasciato completamente solo, perché ha ancora bisogno degli adulti come figura di accompagnatore nelle varie operazioni. Possiamo quindi coinvolgerlo e farlo lavorare al nostro fianco, allestendo anche gli spazi nella maniera più adeguata per andare incontro alle sue esigenze.
Ad esempio, possiamo sistemare un tavolinetto per fargli svolgere le sue attività o consumare i suoi pasti, disporre tutti i “suoi” utensili su un ripiano alla sua altezza, organizzare da parte il materiale necessario a pulire, per renderlo davvero autonomo.
Le attività culinarie aiuteranno il piccolo a crescere e a familiarizzare con tutto il “processo” che regola la fase del nutrimento: scegliere gli ingredienti, apparecchiare la tavola, versarsi da bere, sbucciare i frutti e via così.
L’apprendimento in cucina
Le attività che si possono eseguire dipendono ovviamente dall’età del piccolo, ma sono accomunate dall’obiettivo di stimolare le abilità motorie e la coordinazione occhio-mano – perché si scoprono gli ingredienti naturali, si usano gli utensili, si creano momento di condivisione e si impara a pensare – oltre che da una finalità più ampia di avvicinare il bambino a una cultura del cibo e dell’alimentazione lontana da quella del junk food.
In sintesi, possiamo dire che coinvolgere i bambini in attività varie in cucina può servire a:
- Stimolare le loro capacità manuali e manipolatorie (ad esempio, nella preparazione degli impasti).
- Acquisire familiarità con l’uso di piccoli utensili e, progressivamente, con quelli più complessi.
- Acquisire fiducia nelle proprie capacità e consapevolezza delle proprie abilità.
- Apprendere la sequenzialità e la numerazione, rispettando quanto previsto dalle ricette.
- Scoprire e affinare i sensi, a cominciare da gusto, olfatto e tatto.
- Educare all’alimentazione sana: i bambini capiscono come è fatto ciò che mangiano, apprendono consapevolezza sulla propria dieta e imparano cosa serve a mangiar sano.
Esempi di attività Montessori in cucina
Come detto, le possibilità di attività sono davvero tante e si differenziano anche per fascia di età dei piccoli, oltre che per le predisposizioni naturali e specifiche di ogni bambino. Ad esempio, e in linea di massima, già a partire dai 14 mesi si può coinvolgere il bimbo nella preparazione di impasti, presentandogli acqua e farina e lasciandogli libertà di pasticciare e di modellare, magari mentre prepariamo il pane insieme a lui. Dai 16 mesi il piccolo inizia a esser capace di sbucciare un mandarino, dai 18 mesi possiamo “affidargli” una piccola scopa e una spugnetta per spazzare il pavimento e pulire le superfici.
Più o meno nello stesso periodo inizia a esser capace di maneggiare un pela verdura per sbucciare verdure e ortaggi di consistenza dura, mentre dovremmo aspettare ancora qualche mese per fargli tagliare frutta e verdura cotta o formaggi morbidi. Intorno ai 22 mesi, infine, potrà premere un mandarino.