Dolci Romani: uno decisamente più squisito dell’altro. Quali assaggiare?

Se pensiamo cosa mangiare a Roma ci vengono probabilmente in mente le immagini e i sapori dei tanti piatti salati che sono un patrimonio della cucina italiana, come la coda alla vaccinara, i carciofi alla giudia, i mitici primi come carbonara, amatriciana, gricia, cacio e pepe, pajata eccetera eccetera. Eppure, la Capitale vanta anche una ricca offerta di proposte dolci, perfette per accontentare le esigenze dei golosi e per concedersi dei (più o meno) piccoli peccati di gola mentre siamo in giro per le splendide vie della Città Eterna.

Quali sono i tipici dolci romani

Forse, rispetto a quanto avviene per altre città, nell’immaginario collettivo a Roma manca un singolo dolce che si erge a simbolo dell’arte dolciaria locale: manca cioè un abbinamento per antonomasia, come avviene per Milano e Panettone, Napoli e babà (o sfogliatelle), Palermo e cassata e così via. Questo ruolo potrebbe essere in realtà svolto dai maritozzi con la panna, una delle tante eccellenze golose nate a Roma, ma ci sono anche altre specialità capitoline da scoprire da gustare.

L’elenco è lungo e ben fornito, perfetto per accontentare ogni tipo di preferenza e di gusto, così come tanti e diversi sono i posti in cui poter assaggiare ogni dolce tipico romano, senza trascurare la possibilità di rimboccarsi le maniche e provare a fare la ricetta in casa al momento desiderato.

  1. Maritozzo con la panna

Impossibile non partire dal maritozzo con la panna, ormai così famoso da meritare un giorno di celebrazioni (per i curiosi, il primo sabato di dicembre è appunto dedicato al Maritozzo Day): la descrizione più semplice è “panini dolci lievitati ripieni di una golosa quantità di panna”, ma le parole non possono esprimere il tripudio di consistenza e sapori del dolce. Secondo la tradizione, il nome si lega alla parola marito, in due possibili accezioni: una versione dice che l’impasto era anticamente preparato da giovani donne del Lazio che li portavano nella piazza del paese nella speranza di attirare un potenziale coniuge, mentre un’altra storia sostiene che erano invece i giovani uomini speranzosi a regalarli (declinati in apposita forma di cuore) al momento della proposta di matrimonio.

  1. Ciambelle al vino

Originarie della zona dei Castelli Romani e diffusissime oggi nella zona di Frascati e nelle sue tipiche osterie, questi biscotti a forma di anello sono fatti con pochi ingredienti (farina, olio, zucchero e vino) e sono un emblema della tipica arte gastronomica contadina, capace di rielaborare materie prime povere in ricette prelibate.

  1. Frappe romane

Note anche come chiacchiere o bugie, a Roma questo dolce si chiamano frappe e, secondo gli abitanti della Capitale, sono nate proprio qui: croccanti e fragranti, le frappe romane sono bocconi di prelibatezza a base di uova, zucchero e farina, rigorosamente fritte in olio bollente (ma c’è anche la versione al forno, più light) e spolverate con zucchero a velo o, a volte, miele. Restano un dolce tipico di Carnevale, ancora legate alla stagionalità, ma è possibile iniziare a trovarle nelle pasticcerie già da gennaio.

  1. Crostata con visciole e ricotta

Nell’elenco dei dolci tipici romani non può mancare la crostata con le visciole e ricotta, che mette insieme il latticino locale con le visciole, frutti primaverili e selvatici molto simili alle ciliegie, che crescono nelle campagne intorno a Roma. Questo dolce, tipico della cucina romana ebraica e immediatamente riconoscibile per la parte superiore a grata, offre al palato il leggero retrogusto amarognolo delle visciole e la morbidezza della ricotta, che si fondono con la burrosità della pasta frolla per un sapore decisamente piacevole.

  1. Ricotta di pecora e gelato

La stessa ricotta di pecora, uno degli ingredienti più amati nella cucina romana, diventa un dessert semplice e goloso se servita con zucchero, liquore, riccioli di cioccolato e scorzette di limone, declinato anche in versione crema gelato dalla cremosità e dalla texture uniche con l’aggiunta di latte.

  1. Grattachecca

Affonda le radici nella storia e nella tradizione locale anche la grattachecca, parente stretto della granita (senza però confondere le due preparazioni!): il nome deriva dalle operazioni necessarie per preparare questo alimento rinfrescante, e in particolare nel gesto di grattare il ghiaccio da aromatizzare con sciroppi di frutta per un sollievo dalle calde giornate estive.

  1. Pangiallo

Simile a un altro dolce tipico del Centro Italia come il panpepato, il pangiallo romano è una specialità storica della gastronomia capitolina (le sue origini risalgono addirittura durante l’era Imperiale) e per tradizione si prepara il 21 dicembre, giorno del Solstizio d’Inverno, come auspicio di rivedere presto il sole (da cui la crosta gialla, che ricorda appunto il colore dorato del sole). Ricco di ingredienti, nella versione attuale il pangiallo è praticamente un insieme di tantissima frutta secca (mandorle, noci, pinoli, nocciole), cedro candito, uva passa, fichi e cioccolato fondente, amalgamati con miele e farina; il tocco di colore deriva dalla spennellata della superficie col rosso d’uovo prima di infornare.

  1. Bignè di San Giuseppe

Anche a Roma il 19 marzo, giorno della festa del papà e della commemorazione di San Giuseppe, la tradizione impone la presenza di un dolce speciale: si tratta dei bignè di San Giuseppe fritti, variante locale delle zeppole partenopee, che qui assumono forma tondeggiante con crema pasticcera ospitata solo all’interno.

  1. Tozzetti

Originari delle zone interne del Lazio, i tozzetti sono biscotti secchi croccanti che ricordano alla vista i cantucci toscani: in questo caso, però, si usano le nocciole tostate e tritate (e non le mandorle), mentre le altre caratteristiche sono un impasto fatto con uova, zucchero, farina, burro, lievito per dolci e scorza di limone grattugiata, con l’altra peculiarità che riguarda la cottura, che si esegue in due fasi (e quindi sono letteralmente biscotti, cotti due volte!).

  1. Nociata

Noto anche con il nome di copeta (soprattutto in Sabina), la nociata è un altro dolce di forte legame storico, perché deriva dalle preparazioni degli antichi Romani: si tratta di una sorta di torrone o croccante, fatto con un composto di miele e trito di noci o nocciole.

  1. Gnocchi dolci alla romana

Concludiamo con una golosità tipicamente casalinga, ovvero una versione dolce dei classici gnocchi alla romana: rispetto alla ricetta classica per fare l’impasto degli gnocchi, basterà in questo caso serviranno zucchero, cannella, noce moscata e uova, così da ottenere un dessert gustoso e semplice da preparare.

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