Salgono a dieci i ristoranti top di Italia nell’ultima Guida l’Espresso 2020, con tre nuove new entry nel gotha della gastronomia tricolore, e ben dodici i cappelli d’oro assegnati a ristoranti storici: ecco chi sono i premiati nell’edizione numero 42 della prestigiosa guida, che assegna anche tanti premi speciali.
I cinque cappelli della Guida l’Espresso 2020
Cominciamo subito dal piatto forte: nel corso dell’evento di presentazione della nuova edizione della guida ci sono ben 3 nuovi ristoranti che si sono guadagnati il quinto cappello, raggiungendo quindi il livello massimo di consacrazione nei giudizi degli esperti. A tagliare il traguardo sono stati Seta del Mandarin di Milano, Madonnina del Pescatore di Senigallia e Villa Feltrinelli di Gargano (provincia di Brescia), che si aggiungono alle altre sette eccellenze dell’anno precedente, ovvero Osteria Francescana di Modena, St. Hubertus di San Cassiano, Le Calandre di Rubano, Piazza Duomo di Alba, Casadonna Reale di Castel di Sangro, Lido 84 di Gardone Riviera e Uliassi di Senigallia.
Guida l’Espresso vs. Guida Michelin, confronto tra top chef
Uno sguardo veloce ai risultati dell’altro celeberrimo riferimento del settore, la Guida Michelin, ci consente di trovare i punti in comune tra i 5 cappelli e le 3 stelle dell’ultima edizione: la menzione massima è in comune per Massimo Bottura e la sua Osteria Francescana, Massimiliano Alajmo con Le Calandre, Enrico Crippa con piazza Duomo, Mauro Uliassi a Senigallia, Norbert Niederkofler con St.Hubertus e Niko Romito con Casadonna Reale.
I cappelli d’oro ai ristoranti che hanno fatto la storia
In aggiunta a questa top ten c’è poi un altro ristretto novero, un’elite ancora più esclusiva: i cappelli d’Oro della Guida ai ristoranti e ai vini d’Italia dell’Espresso, attribuiti ai ristoranti che “hanno fatto la storia della nuova cucina italiana”. Nell’edizione 2020 il top è stato raggiunto da ben 12 locali, da Nord a Sud del Paese, con due nuove menzioni rispetto all’anno scorso – Da Vittorio di Brusaporto e La Pergola del Rome Cavalieri – che completano il gotha della ristorazione tricolore insieme a Casa Vissani a Baschi, Dal Pescatore Santini di Canneto sull’Oglio, Enoteca Pinchiorri di Firenze, Miramonti L’altro a Concesio, San Domenico a Imola, Romano a Viareggio, Lorenzo di Forte dei Marmi, Caino di Montemerano, Colline Ciociare ad Acuto e Don Alfonso 1890 a Sant’Agata sui due golfi.
Le regioni più premiate dalla guida l’Espresso 2020
Già da questa rapida panoramica si può incoronare la regione più premiata dall’ultima edizione della Guida: la Lombardia conquista il primato per ristoranti a 5 cappelli (ben tre), mentre la Toscana resta capofila per cappelli d’oro (addirittura 4). Tra le curiosità, notiamo che in Toscana non ci sono segnalazioni per i 5 cappelli, mentre finisce in pareggio il duello tra grandi chef televisivi, perché meritano 4 cappelli Carlo Cracco in Galleria a Milano sia Antonino Cannavacciuolo con Villa Crespi (che però aggiunge due cappelli per il bistrot a Torino e uno il bistrot di Novara).
I riconoscimenti speciali
Insieme ai voti tradizionali, la Guida assegna anche gli speciali premi dell’anno per alcuni locali che si sono contraddistinti in una specifica “categoria” o qualità. In particolare, la Cantina dell’anno viene assegnata a Taverna Estia di Brusciano ed è l’ennesimo riconoscimento al lavoro di Francesco Sposito; il Pranzo dell’anno è andato a Lido 84 e al suo chef Riccardo Camanini (menzionato anche come “One to Watch” della classifica internazionale 50 Best Restaurants); per il Piatto dell’anno l’onore è ricaduto sulla mitica Osteria Francescana. Il cuoco dell’anno è in realtà una cuoca, perché secondo gli ispettori l’Espresso il premio lo merita Alessandra Del Favero di Aga Hotel Villa Trieste di San Vito di Cadore, mentre il ristorante più ecosostenibile è il Joia di Milano. Infine, spazio a tradizione e innovazione: il premio alla carriera va a Tonino Mellino de I quattro passi di Nerano, e tra gli emergenti si segnalano il Giovane dell’anno, ovvero Paolo Griffa del Grand Hotel Royal golf-Petit Royal, e il pizzaiolo emergente, Valentino Tafuri di Tre voglie a Battipaglia.
I numeri della Guida l’Espresso 2020
La nuova edizione della Guida ai ristoranti e ai vini d’Italia dell’Espresso ha recensito oltre 2200 locali dello Stivale, tra ristoranti, pizzerie e trattorie: come ha detto nel corso della presentazione il direttore Enzo Vizzari, “ci sono tante conferme eccellenti ma poche novità nella fascia media”, perché “i bravi sono sempre più bravi ma fenomeni emergenti con forza di irrompere al vertice se ne vedono sempre meno”.
In assoluto, si contano 10 ristoranti da 5 cappelli, 12 Cappelli d’oro, e poi 27 locali con 4 Cappelli, 79 con 3 Cappelli, 213 con 2 Cappelli, 577 con 1 Cappello. Rispetto ad altre tipologie di guida, gli esperti de l’Espresso valutano e indicano in guida anche indirizzi di fast food e street food, locali dove fare colazione, pranzo veloce o aperitivo; ristoranti di cucina etnica, e poi ancora cucine vegetariane e vegane, pizzerie tradizionali e pizzerie gourmet.
Cosa significano i cappelli della Guida l’Espresso
Ogni votazione ha un suo significato specifico, come chiarisce la legenda: per la precisione, i 5 cappelli sono assegnati ai ristoranti migliori in assoluto, e 4 cappelli è il riconoscimento per una cucina eccellente; scendendo di un gradino, i ristoranti a 3 cappelli vantano una cucina ottima, mentre i 2 cappelli indicano una cucina di qualità e di ricerca e, infine, 1 cappello è attribuito a una cucina buona.
Oltre ai cappelli, poi, gli ispettori possono segnalare dei locali “senza voto”, menzioni che sono esterne alla classifica e che rappresentano quasi dei consigli personali.